Graziano Stacchio, la Procura chiede l’archiviazione: “Fu legittima difesa”

Graziano Stacchio, la sua è stata legittima difesa senza alcun eccesso. La Procura di Vicenza ha chiesto l’archiviazione per il benzinaio che il 3 febbraio 2015 uccise un rapinatore nel corso di una tentata rapina alla gioielleria di Ponte di Nanto intervenuto in difesa dei commessi mentre, parole del Procuratore Antonino Cappelleri, vi sarà anche la conclusione delle indagini nei confronti di Oriano Derlesi, uno dei rapinatori che partecipò al colpo.

Graziano Stacchio
Graziano Stacchio ANSA/TIZIANO BULLATO

 

GRAZIANO STACCHIO, I FATTI

Graziano Stacchio ha quindi agito per legittima difesa dopo aver sparato in aria nella gioielleria di Roberto Zancan e aver schivato i colpi di mitra dei banditi. Il benzinaio col suo fucile aveva ucciso un nomade di 41 anni, Albano Cassol, uno dei rapinatori, esplodendo un colpo di fucile. Lo scorso luglio i Carabinieri arrestarono il complice, Oriano Derlesi, giostraio nomade, incastrato dal suo Dna, uguale a quello trovato dentro l’automobile che si schiantò sul ponte di Nanto dopo che Albano Cassol aveva perso i sensi a seguito della sparatoria.

 

GRAZIANO STACCHIO, LA VERSIONE DELLA PROCURA

Il Procuratore capo di Vicenza ha confermato che per Oriano Derlesi verrà chiesto il rinvio a giudizio con le accuse di tentata rapina e di tentato omicidio in concorso. Di conseguenza verrà archiviata la posizione di Giuseppe Stacchio, iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. Spiega il procuratore: «Se c’è il tentato omicidio non puo’ esserci eccesso di legittima difesa». Nessuna novità per gli altri due complici della rapina, tutt’ora latitanti. Roberto Zancan ha confermato di volersi costituire in un futuro processo parte civile per chiedere il risarcimento dei danni subìti.

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