Tsipras, da idolo a «mostro» delle piazze greche: operai e avvocati contro di lui

03/02/2016 di Andrea Mollica

Alexis Tsipras

da eroe delle piazze a obiettivo di una protesta popolare massiccia e così trasversale da unire i sindacati di sinistra ad avvocati e notai. Gli scioperi convocati contro la riforma delle pensioni stanno paralizzando la Grecia, mentre la Troika è tornata ad Atene per esaminare i conti della Grecia. Il governo di SYRIZA, in netto calo nei sondaggi, è messo ulteriormente sotto pressione dall’UE per la sua incapacità di controllare i confini e frenare il flusso dei migranti.

SYRIZA ALEXIS TSIPRAS

Il 5 luglio del 2015 le piazze della Grecia esultavano per la vittoria del no al referendum convocato da Alexis Tsipras contro il nuovo programma di crediti internazionali e di tagli proposto dall’UE. Il 4 febbraio del 2016, a distanza di soli 7 mesi, in Grecia è stato convocato uno sciopero generale di 24 ore a cui aderiranno non solo i lavoratori dipendenti iscritti ai sindacati di sinistra, ma anche i liberi professionisti e altre categorie sociali solitamente poco inclini alla protesta sociale, per manifestare contro le politiche del Governo di SYRIZA. Lo sciopero generale sarà il culmine di un’ondata di mobilitazioni che ricorda i tempi cupi in cui era esplosa l’avversione agli esecutivi di Atene succubi della Troika. Gli agricoltori stanno paralizzando le strade bloccate coi loro trattori, i traghetti rimarranno nei porti così come i trasporti pubblici di Atene rimarranno fermi, e oggi anche i giornali non usciranno, così come i siti non verranno aggiornati. La Grecia protesta contro il punto più importante del terzo programma di crediti concesso al governo di Atene per potersi finanziare, la riforma delle pensioni. Alexis Tsipras ha previsto una riduzione media del 15% sui futuri assegni previdenziali, così come un aumento sensibile dei contributi per finanziare il sistema pensionistico che pesa per circa il 17% del Pil, record nell’eurozona.

SYIRIZA SONDAGGI

Le proteste di queste settimane hanno provocato un sensibile calo dei consensi di SYRIZA. I sondaggi in Grecia hanno già dimostrato in passato di aver sottostimato, anche sensibilmente, i valori del partito di Alexis Tsipras, anche se meno dubbi lasciano le diverse indagini relative all’insoddisfazione dei greci per il proprio Governo. L’esecutivo guidato dal leader di SYRIZA sta vivendo un momento di particolare difficoltà. La riforma delle pensioni lascia insoddisfatti i greci, così come i creditori internazionali. La Troika, tornata lunedì ad Atene per esaminare i conti e valutare il progresso delle misure introdotte in cambio dei prestiti erogati a partire dalla fine dell’estate, vorrebbe una sostanziale modifica della riforma previdenziale. Secondo UE e Fmi l’aumento dei contributi previdenziali avrebbe effetti recessivi, e incentiverebbe il lavoro nero, e sarebbe opportuno sostituirlo con tagli alle attuali prestazioni pensionistiche. Una richiesta che per ora Tsipras rifiuta, visto che va contro le sue promesse elettorali in modo troppo esplicito. La Grecia è poi messa sotto ulteriore pressione dall’UE per quanto riguarda i migranti. Da diversi Governi è partita la richiesta di escludere Atene dall’area Schengen se non tornerà a controllare i suoi confini, da cui sono passati e passano senza verifiche di identità centinaia di migliaia di richiedenti asilo. Gli hotspot per registrare i migranti dovrebbero essere introdotti nelle prossime settimane, almeno secondo quanto promesso da Alexis Tsipras ai leader UE.

Photo credit: LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images

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