Goffredo Bettini, di nuovo king maker di Roma? No Grazie.

Grazie, ma basta. Con tutto il rispetto per il neo  candidato alle primarie del centro sinistra Roberto Morassut, che ha appena annunciato la propria discesa in campo contro Roberto Giachetti per scegliere il candidato sindaco di Roma nel campo del centrosinistra, non è più ammissibile che questa scelta avvenga ancora una volta ad opera di Goffredo Bettini.

Di Goffredo Bettini, l’uomo che ha inventato il “modello Roma” negli anni ’90, ricordiamo la fuga in Europa dopo aver sponsorizzato l’ascesa di Ignazio Marino a Sindaco di Roma due anni fa. Una sindacatura disastrosa, che ha messo in ginocchio la città, e dalla quale lui stesso ha preso le distanze pochi mesi dopo l’elezione del chirurgo di Genova. Il pressing di Bettini sull’ex Senatore fu molto forte, tanto che Marino, che inizialmente era molto titubante, si decise solo all’ultimo giorno utile, senza avere neppure un programma scritto con cui partecipare alle primarie di allora.

Oggi, Bettini, dopo aver mandato una lettera all’Unità in cui assicurava di non interessarsi alle sorti amministrative di Roma, con i suoi luogotenenti ha deciso di sostenere la corsa di Roberto Morassut a sindaco di Roma. Appoggiare Morassut, il cui comitato elettorale per ora è ospitato fisicamente proprio da Campo Democratico, l’ultima creatura di Bettini, è una scelta assolutamente legittima. Ma che pone un interrogativo sul continuo dominio bettiniano sulla capitale e sulle sue conseguenze. (anche se ufficialmente si dice che personalmente Bettini continui a tenersi fuori dalla contesa, ma la cosa strappa un sorriso n.d.r.)

Ecco, noi di Giornalettismo, nella trasparenza che ci caratterizza, preferiremmo evitare di vedere per l’ennesima volta alla guida del centrosinistra romano l’ennesima indicazione di Goffredo Bettini. E lecito girare pagina. Con buona pace del defunto modello Roma.

 

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