Truffe statali: quattro miliardi di euro evasi da 7 mila dipendenti pubblici

01/02/2016 di Redazione

Quattro miliardi di euro: questo è il «buco» nei conti dello Stato creato dall’attività illecita commessa da circa settemila dipendenti pubblici. Truffe nel settore sanitario, pensioni erogate in modo errato e mai controllate, appalti pompati, sono le tante macchie individuate dalla Guardia di finanza. Racconta Fiorenza Sarzanini a Il Corriere:

Sono gli ultimi dati relativi alle verifiche compiute nel 2015 a raccontare l’Italia dell’illegalità e degli sprechi che provoca danni alla collettività. Mostrando un andamento che inquieta: in soli quattro mesi, da giugno a ottobre dello scorso anno, la cifra contestata è salita di oltre 500 milioni di euro. Vuol dire oltre 100 milioni ogni trenta giorni a dimostrazione che molto ancora c’è da fare — soprattutto negli uffici pubblici più periferici — per stroncare il malaffare. Basti pensare che sono ben 3.590 le persone denunciate per aver compiuto reati nel settore delle gare pubbliche.

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Un caso modello, oltre a medici assenti e rimborsi per farmaci inutili per 28 milioni di euro ci sono anche i flasi moduli Inps. Riporta il Corriere:

Quello dei benefit percepiti grazie a certificazioni false è ormai un vero e proprio affare che coinvolge migliaia di persone in grado di contare sui dipendenti pubblici amici o parenti. A Potenza si è scoperto che molti anziani prendevano l’assegno sociale previsto per i residenti, pur avendo deciso di trasferirsi all’estero, grazie agli impiegati che avevano contraffatto i documenti. Soldi rubati: 259 milioni di euro. Addirittura 500 milioni di euro sono stati sottratti alle casse dell’Inps a Viterbo dove venivano «modificati i moduli per il riscatto della laurea o la ricongiunzione di periodi contributivi per ottenere indebitamente un notevole “sconto” sull’effettiva somma da versare all’Istituto previdenziale, per il riconoscimento di ulteriori periodi contributivi utili ai fini pensionistici».

(in copertina foto ANSA/STRINGER)

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