«Pensi ai gay e non a tuo padre e all’altro Marò». E tutti gli altri commenti al “coming out” di Giulia Latorre

26/01/2016 di Redazione

Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano Latorre, ha affidato sul sito Omofobiastop una lunga lettera a favore delle unioni civili. La notizia è circolata in rete come un coming out da parte della ragazza, coming out che sarebbe poi stato smentito e riconfermato dalla giovane, qualche ora dopo, in una intervista a Radio Cusano e successivamente sui social. Tra il post pro unioni civili e altri chiarimenti la giovane ha ricevuto critiche, anche pesanti, in rete. C’è chi le ha dato della coraggiosa per il suo gesto e chi invece l’accusa di visibilità mediatica: «Beh questa pensa ai gay e non al padre – ha commentato per esempio Leonardo – Se fossi in te mia cara pretenderei un corteo per mio padre e non per l’adozione dei bambini a coppie gay».

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GIULIA LATORRE E LA NON SMENTITA

«Il post su “Stop omofobia” è molto chiaro, il mio è un sostegno forte e chiaro alla battaglia per i diritti LGBT. Nessuna smentita. La mia famiglia i miei amici sono consapevoli e pronti a fare questa battaglia con me», ha commentato Giulia Latorre sui social. «Questo stato che sembra debole da imporre il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani all’India è ora che si dimostri forte nel ribadire il concetto di laicità dello stato, approvando subito e senza indugi il ddl Cirinnà».

Tra false notizie di smentita e post Facebook i commenti continuano…

Ragazzina sciocca e malata di protagonismo, direbbe e farebbe qualsiasi cosa per 5 minuti di visibilità, venderebbe il padre all’India per un posto da velina. Gino

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