L’Is minaccia: «Colpiremo Londra». L’Italia è pronta a nuovi raid in Libia

25/01/2016 di Redazione

Come se parlassero dall’inferno. Come se l’incubo di Parigi non fosse mai finito, concluso. La minaccia dell’Is arriva ancora via video, tramite il sito al-Hayat, media arabo vicino allo Stato Islamico — che mostra otto martiri pronti per l’Occidente. Ma sono i volti che annunciano “nuove stragi” a far rabbrividire. Nel video rivelato dal sito Site ci sono tutti gli uomini del commando delle stragi di Parigi, meno uno, Salah Adbelsalam, l’unico terrorista ancora in fuga. Riporta Repubblica:

Ancora, i due uomini entrati in Europa con falsi passaporti siriani si scopre essere due iracheni, Ali al-Iraqi e Ukasha al Iraqi, mostrati mentre sparano a prigionieri. Brahim Abdeslam, l’uomo che si fece esplodere in un caffè di Boulevard Voltaire, è mostrato mentre spara contro alcuni target su un muro. Omar Ismail Mostefai, il primo kamikaze identificato dopo gli attentati grazie al pollice, unico brandello del suo corpo rimasto intatto, fa invece una lunga lettura del Corano: per poi lasciarsi andare a minacce efferate. E poi c’è un ottavo uomo: si chiama Chakib Akrouah, è di nazionalità belga. Ed è l’unico kamikaze che non aveva ancora un nome.
Il video si conclude con minaccia a un paese specifico, la Gran Bretagna. «Colpiremo Londra»: le parole d’odio su immagini che mostrano il premier britannico David Cameron mentre parla in Parlamento. «Chiunque si schiera nelle fila degli infedeli sarà l’obiettivo della nostra spada e morirà umiliato», dice la voce che arriva dall’Inferno.

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ITALIA-LIBIA: PRONTI RAID PER SOSTENERE IL GOVERNO ONU

L’Italia è pronta a raid militari con la Libia. Entro il 29 gennaio dovrebbe entrare in funzione il nuovo governo nato dalla mediazione Onu. Il premier Fayez Sarraj avrà un ministro della Difesa e anche se la prima linea da seguire è quella di una soluzione politica c’è una road map concordata con gli Stati Uniti.
Riporta Vincenzo Nigro su Repubblica:

Il timore di Renzi era che attacchi “spot” in Libia contro il Califfato, condotti per colpire una base, una colonna di auto, potessero non essere risolutivi, ma attirare semplicemente altro terrorismo in Europa e magari anche in Italia. Un altro punto che viene sottolineato in queste ore dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e dal sottosegretario all’intelligence Marco Minniti è che «mentre si sta facendo di tutto per far nascere un tentativo di governo libico, azioni militari fuori controllo non farebbero che spaccare la società politica libica, portando sostegno all’Is: ogni 100 militanti eliminati ne arriverebbero altre migliaia»

(in copertina foto via Tw Rita Katz)
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