Beppe Grillo e l’allarmismo (inutile) sul bail-in

«Le banche italiane stanno per saltare, il governo racconta che tutto va bene. Per i banchieri forse. I cittadini a causa dell’entrata in vigore dal primo gennaio del bail-in voluto fortemente dal Pd pagheranno con i loro risparmi». Beppe Grillo tuona così sul blog contro il bail-in. Il leader del Movimento 5 stelle posta un intervento dei pentastellati europei commentando:

Il prelievo forzoso non è un’ipotesi, è legge. Nessuno è al sicuro, neppure chi ha risparmi inferiori ai 100.000 euro. Lo scandalo di Banca Etruria al confronto sembrerà una ragazzata fatta per mettere al sicuro un “babbo di”. Il Pd non ha soluzioni, obbedisce e poi abbaia al padrone, ma non morde. Usano diversivi, spacciano dati falsi, creano casi mediatici mentre tutto crolla. Le code ai bancomat son dietro l’angolo. La soluzione è una: uscire dall’euro. Continuate a leggere: è spiegato cosa sta succedendo e cosa accadrà di qui a poco. Rimpiangerete il prelievo forzoso di Amato del 1992.

 

GRILLO, IL BAIL-IN E LA BUFALA DEI 100 MILA EURO

Ma è davvero reale ciò che dice Grillo. Finiremo come la Grecia?

Vi ricordate cosa accadde in Grecia o la propaganda del Governo vi ha completamente offuscato la mente? Le lunghe code ai bancomat, la disperazione delle persone coi conti correnti congelati. Tsipras venne ricattato, la Troika intimidì le istituzioni e il popolo ellenico, in una delle più brutte pagine di storia “democratica” dell’Unione Europea.

Il bail-in non è un prelievo forzoso ma la possibilità della Banca d’Italia di svalutare (o convertire in azioni) alcuni crediti dell’ente in default. Ora per evitare il dissesto di un istituto di credito l’Italia così come gli altri Paesi Membri dell’Unione europea non potrà più intervenire con soldi pubblici, ovvero con le tasse dei contribuenti, le banche potranno esser ricapitalizzate con la partecipazione degli azionisti, dei suoi obbligazionisti, e in caso utile, anche dei correntisti con depositi superiori ai 100 mila euro.

LEGGI ANCHE: Bail-in: cosa significa e cosa è

GRILLO E LE BANCHE IN PERICOLO

Il bail-in è disciplinato dalla direttiva europea BRDD. Si tratta di una soluzione creata per evitare una nuova crisi finanziaria all’interno dell’unione monetaria. Questo perché i cosiddetti PIGS, Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna hanno usato denaro pubblico per evitare il dissesto. Stavolta per gli interventi di aiuto a banche private c’è una normativa comune a livello europeo. Non solo: c’è una integrata sorveglianza e l’allontanamento dei rischi di tagli alla spesa sociale. Le nostre banche sono in pericolo? Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha fatto un intervento forte, al World Economic Forum a Davos.  «Non ci saranno né richieste inattese di nuovi accantonamenti contro i crediti deteriorati, né di più capitale». Le banche italiane sono in linea con la media europea e, a detta del numero uno della Bce, «ci sono buone ragioni perché si torni alla normalità» in merito alle turbolenze di mercato.
I nostri risparmi sono in pericolo, anche sotto i 100.000 euro? Ecco qui come funziona il Fondo interbancario di tutela dei depositi (che garantisce comunque sotto i 100 mila euro). Come già ricordiamo nel bail-in tra i crediti non svalutabili e non azzerabili oltre ai depositi sotto i 100 mila euro figura tanto altro:

le passività garantite, come i covered bonds, le disponibilità detenute dalla banca per conto del cliente, come il contenuto di una cassetta di sicurezza o i titoli depositati in un conto apposito, le passività interbancarie (eccetto rapporti infragruppo) con durata originaria inferiore a 7 giorni, le passività derivanti dalla partecipazione ai sistemi di pagamento con una durata residua inferiore a 7 giorni, i debiti verso i lavoratori, i fornitori e quelli fiscali. La normativa consente inoltre all’autorità di risoluzione di escludere altre categorie di crediti in determinate condizioni.

GRILLO E LA SOLUZIONE DELL’USCITA DALL’EURO

Beppe Grillo propone come soluzione l’uscita dall’euro:

E’ arrivato il momento, per il MoVimento 5 Stelle, di fare un appello al Governo. La moneta unica ci sta portando al collasso, non abbiamo più il tempo di discutere sui massimi sistemi e sulle supercazzole del premier.

Immaginate di uscire dall’euro. I vostri risparmi dovranno adattarsi alla nuova moneta (che dovrà confrontarsi con gli altri paesi con l’euro, tra l’altro). Ci sarà, conseguentemente, una svalutazione. Anche perché se i depositi rimangono in euro e gli impieghi saranno in lire ci sarà una perdita. Perdita che sarà proporzionale al grado di svalutazione subita.

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