Truffa online, clonato il sito di Prada e venduti prodotti contraffatti

22/01/2016 di Redazione

Sito clonato e vendita di prodotti contraffatti a consumatori sporvveduti. È la truffa online di cui è rimasta vittima una delle più note griffe della moda, Prada, e diverse imprese che pensavano di comprare i costosi prodotti attraverso canali ufficiali ma in realtà si rivolgevano ad una rete criminale.

 

 

TRUFFA ONLINE, PRODOTTI PRADA CONTRAFFATTI IN VENDITA SU SITO CLONATO

La truffa a Prada, che partiva dalla Cina e passava per l’Europa (Francia, Olanda, Inghilterra), è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Pordenone. Gli autori erano riusciti ad ingannare gli utenti Internet creando un sito che non lasciava dubbi sulla sua autenticità e sulla originalità dei prodotti presentati e offerti. Lo raccontano Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore. Spiega il quotidiano economico-finanziario:

Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Pordenone, avvalendosi anche della professionalità del proprio personale specializzato in «computer forensics e data analisys», hanno percorso a ritroso le tracce informatiche lasciate da alcuni ignari acquirenti riuscendo a ricostruire l’intera rete illecita. I finanzieri hanno appurato che una volta effettuati gli ordini telematici e accreditati i pagamenti su un conto corrente acceso nella Cina meridionale, nella regione del Guandong, i prodotti venivano consegnati da un corriere internazionale presso gli indirizzi degli acquirenti. I beni, tuttavia, non potevano essere ritirati se non dopo avere pagato le inaspettate spese di sdoganamento dato che risultavano sorprendentemente spediti da Hong Kong. A questa prima sgradita sorpresa ne seguiva un’altra, poiché i prodotti ricevuti, per quanto curati fin nei minimi particolari, non erano affatto autentici.

Le Fiamme Gialle hanno ottenuto dall’Autorità giudiziaria il sequestro e l’oscuramento delle pagine web per 90 provider in tutto il mondo. In Francia è stata individuata la persona che aveva registrato il sito, che utilizzava un server inglese.

(Immagine di copertina da archivio Ansa)

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