El Chapo: vita, tunnel ed evasioni del narcotrafficante più potente al mondo

09/01/2016 di Stefania Carboni

Stava scappando nelle fogne di El Mohis ma non ce l’ha fatta. E’ stato catturato così El Chapo, evaso l’11 luglio dall’Altiplano sempre grazie a un tunnel scavato sotto il carcere dove si trovava. Joaquín Guzmán Loera, il narcotrafficante più importante è stato catturato dai marines. L’operazione è stata ufficializzata dal presidente Enrique Peña Nieto via Twitter: “Missione compiuta. Lo abbiamo”

EL CHAPO CATTURATO: LE RICERCHE NEL SUO FEUDO NATALE

Il cerchio intorno al criminale si era ristretto negli ultimi mesi. Dopo i due tentativi falliti (per poco) a Los Mochis e in Sierra Madre era questione di giorni. E di onore. Il governo centrale ha coinvolto sia gli Stati Uniti che i servizi segreti: non c’era altro obiettivo che El Chapo. La sua evasione dimostrò come la cupola del narcotraffico sia gestibile specialmente in casa messicana e in mancanza di una estradizione.

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La ricerca sul boss si è focalizzata su Sinaloa, nel Triangolo d’Oro, dove El Chapo contava un sostegno di ferro. Sinaloa non è stata una scelta casuale come nascondiglio, è la sua terra natale. Un territorio dove il tradimento viene pagato con la morte.

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EL CHAPO CATTURATO: IL TUNNEL PER LA COCA NEGLI USA E LE CONTINUE EVASIONI

Cominciò a guidare il suo cartello di Sinaloa, il resto è storia. El Chapo è un narcotrafficante speciale: non riuscì a farsi catturare nemmeno dai suoi “colleghi nemici”. Nel 1993 riuscì a evitare un agguato del Cartello di Tijuana, della famiglia Arellano Félix. Anno sfortunato il 1993 quando sempre a Tijuana fu scoperto un “suo” canale sotterraneo, lungo 443 metri, che attraversava il confine del Messico con gli Stati Uniti: serviva per il traffico della cocaina.
Il 9 giugno 1993, nel Chiapas, Joaquín Guzmán fu arrestato con l’accusa di omicidio e traffico di droga. Evase dalla prigione di Guadalajara dopo aver corrotto delle guardie carcerarie. Da lì in poi la macchia, la leggenda e il potere. El Chapo diventò uno dei narcotrafficanti più importanti al mondo. Nel 2009 fu inserito nella lista delle persone più ricche del mondo secondo Forbes con 1 miliardo di dollari di patrimonio.
Fu arrestato nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2014 in un hotel di Mazatlan dopo un sanguinoso blitz gestito anche dai servizi segreti statunitensi. In prigione evase comunque l’11 luglio 2015: stavolta niente guardie corrotte ma un tunnel, come solo lui conosce, che lo condusse verso la temporanea libertà.
Un viaggio lampo via terra. A ingannare El Chapo furono le sue “megalomanie”. «Joaquín Guzmán aveva intenzione di girare un film biografico, e per questo aveva contattato attrici e produttori» ha detto il procuratore generale messicano Arely Gomez nel corso di una conferenza stampa. Troppi contatti, tropo desideri 8tra cui una gita in centro città) gli sono costati cari: l’obbiettivo fu localizzato in un casolare a Pueblo Nuevo, Durango, a ottobre.

(in copertina il costume di Carnevale di El Chapo. foto RONALDO SCHEMIDT/AFP/Getty Images)

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