Cesena calcio, frode fiscale da 11 milioni di euro. Indagati i vertici

Nuova bufera sul calcio italiano. La Guardia di Finanza ha concluso le indagini sul Cesena, squadra militante in Serie B, ipotizzando una frode fiscale da oltre 11 milioni di euro attraverso la creazione di fondi neri che finivano nei conti correnti dei vertici della società. Risultano indagati l’ex presidente Igor Campedelli, l’attuale numero 1 Giorgio Lugaresi, l’ex direttore generale Luca Mancini, il professionista Luca Leoni, gli imprenditori Potito Trovato e Coclite Mastrorazio.

Cesena
Giorgio Lugaresi, attuale presidente del Cesena (ANSA/Maurizio Borsari/AFLO)

CESENA, LE ACCUSE

Secondo quanto riportato da Repubblica le accuse sarebbero di riciclaggio, frode fiscale, associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita, simulazione di reato e falso in bilancio. Tutto è nato dall’analisi

delle carte sequestrate nella sede del Cesena calcio nell’aprile del 2014, un migliaio di faldoni contenenti documenti relativi agli apparati contabili di 25 società, e dagli accertamenti svolti su un centinaio di conti correnti bancari, anche di San Marino. Le verifiche, dicono gli investigatori e gli inquirenti, hanno consentito di accertare come le casse della società siano state svuotate attraverso la realizzazione di falsi contratti per fornitura di servizi, realizzazioni di lavori e consulenze, giustificati con fatture false per un totale di 7 milioni

 

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Secondo l’accusa, quindi i vertici della società e le persone ad essa vicine

avrebbero costituito una vera e propria associazione e, approfittando dei loro ruoli, avrebbero messo in atto una serie di raggiri contabili e amministrativi attraverso la creazione di documenti falsi, con l’obiettivo di realizzare indebiti risparmi d’imposta e creare fondi neri. Grazie alle rogatorie con San Marino, i finanzieri sono riusciti a seguire i soldi che, una volta usciti dalle casse del Cesena e transitati sui conti riconducibili ad un imprenditore edile e alberghiero che li riciclava, finivano nei conti correnti personali di Campedelli o nelle casse delle società immobiliari a lui riconducibili. Il commercialista ed ex direttore generale Luca Mancini aveva invece un altro ruolo: dopo aver procurato finanziamenti alla società per milioni di euro, sostiene la Gdf, con la complicità di Campedelli ha raggirato i soci facendosi pagare per prestazioni professionali mai eseguite e intascando circa un milione. L’indagine consentirà ora alla Gdf di avviare una serie di controlli fiscali per verificare i danni provocati all’erario, sotto forma di omesso pagamento delle imposte dirette o indirette.

CESENA, IL NODO PLUSVALENZE

Ad aggravare la situazione è anche il nodo legato alle plusvalenze, riguardanti sopratutto la cessione di Yuto Nagatomo all’Inter nel 2011:

L’accusa di falso in bilancio è infatti ipotizzata in relazione alle plusvalenze realizzate dal Cesena con la compravendita di diversi calciatori, tra cui appunto il giapponese Nagatomo. Secondo gli investigatori della Guardia di Finanza dunque, in alcuni casi il valore dei giocatori sarebbe stato sopravvalutato, con l’obiettivo di ridurre sensibilmente le perdite d’esercizio. Una circostanza che, in base al dlgs 231 del 2001 – quello sulla responsabilità amministrativa delle società e degli enti – potrebbe costare al Cesena una sanzione pecuniaria molto elevata

(In copertina Igor Campedelli ANSA/ALESSANDRO IOTTI)

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