Nuovo codice appalti, Delrio: «Più trasparenza, qualità e controlli efficaci»

07/01/2016 di Redazione

C’è chi lo considera come una delle riforme attese e incompiute del 2015 di Renzi. Il nuovo codice degli appalti, in discussione al Senato per l’ultima lettura, è in ritardo rispetto al timing del governo. Sul Messaggero, però, Graziano Delrio esalta le nuove regole che entreranno presto in vigore: «Ritengo che dobbiamo lasciarci alle spalle anni di occasioni sprecate, in termini di tempo perso in burocrazia, soldi non spesi o mal utilizzati, opere incompiute, fenomeni corruttivi. I soldi pubblici sono di tutti, così come lo sono le opere pubbliche. Dobbiamo ragionare anche in questo caso di ”beni comuni”, che debbono quindi dare certezze alla cittadinanza e migliorare la vita di tutti».

Graziano Delrio
ANSA/GIUSEPPE LAMI

NUOVO CODICE APPALTI, DELRIO: «PIÙ TRASPARENZA E TEMPI CERTI»

Secondo Delrio sarà l’occasione per avere maggiore trasparenza e tempi certi nelle procedure che assegnano gli appalti pubblici:

Nelle pieghe delle troppe norme sono state possibili tutte le storture che ho evidenziato e che il Messaggero ha rappresentato nei casi illustrati l’altro ieri, con i dati della Gdf che evidenziano come ci sia un appalto irregolare su tre. Con la delega del Parlamento, l’opera del Governo, la collaborazione di Anac possiamo dare in mano alle amministrazioni pubbliche e ai tecnici un testo semplificato, europeo, che garantisca più trasparenza, controlli e correttezza, più qualità nei progetti e più certezza e rapidità nei tempi di realizzazione».

 

Nel nuovo quadro normativo si punta sulla semplificazione, così come sulla maggiore collaborazione con l’Anac di Cantone per combattere i fenomeni corruttivi:

«C’è il divieto di goldplating delle norme europee, evitando la sovrapposizione di norme, o il superamento di un sistema regolatorio di 600 articoli frammentato, il ritorno a procedure ordinarie abbandonando quelle speciali e non efficaci, come la legge Obiettivo. Sul fronte dei controlli, il principio della terzietà di chi li esercita. Nella qualità delle opere, la centralità del progetto, che deve essere definitivo e non preliminare, e la qualificazione degli operatori. Nella correttezza delle gare, il superamento del massimo ribasso, l’80% dei lavori delle concessionarie non più in affidamento diretto se non vi è gara a monte. Contro la corruzione, il rafforzamento del ruolo dell’Anac, presente negli atti di indirizzo, nei bandi-tipo e nei contratti-tipo».

 

Pensa davvero che con queste norme ci sarà più trasparenza?

 

«La trasparenza e la pubblicità delle gare, con la digitalizzazione delle procedure, sono un altro elemento centrale, insieme alla riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese, la riduzione del numero delle stazioni appaltanti, le misure volte a contenere i ricorsi e il dibattito pubblico che consenta alle popolazioni di valutare le opere previste. Le stesse imprese trarranno vantaggio da questi cambiamenti».

 

Nel 2016 il governo intende quindi imprimere un’accelerazione sulle opere pubbliche:

 

«La Stabilità 2016 ha fissato condizioni di certezza da cui gli investimenti riprenderanno slancio. Dalla cancellazione del patto di stabilità interno, le risorse aumentate per Anas e Rfi, oltre che programmate in prospettiva ci consentono di essere fiduciosi. Il Sud ha l’occasione di rafforzare la propria rete con i completamenti e le grandi manutenzioni del contratto di programma Anas, mentre per la ‘cura del ferro’ Rfi sta velocizzando le due dorsali verso Sud. Stiamo altresì lavorando per portare investimenti sugli areoporti e i porti, che debbono rafforzare l’identità dell’Hub Italia nel Mediterraneo. Tra le opere in dirittura d’arrivo, solo per quanto riguarda Anas, ci sono tratte della Perugia-Ancona, l’apertura della Sassari-Olbia, in Calabria della Trasversale delle Serre, in Sicilia della variante di Caltagirone».

 

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, invece, Delrio spiega al Messaggero come il settore abbia necessità di raggiungere standard europei:

«Abbiamo previsto investimenti e percorsi dedicati. Soprattutto per le città metropolitane, è importantissimo dare impulso al trasporto su ferro e ad esempio la metropolitana di Torino riprenderà i lavori tra poco. Stiamo già lavorando al decreto attuativo per una Società di Trasporto Pubblico previsto in Stabilità che permetta l’acquisto centralizzato per il rinnovo del parco mezzi e che mi auguro possa in tempi brevi mettere a disposizione materiale rotabile e autobus nuovi in leasing alle agenzie di mobilità. Anche in questo caso, semplificando e portando a una gara centralizzata l’acquisto».

 

A proposito di controlli e verifiche quali sono i rapporti con l’Anac di Raffaele Cantone?

 

«Di forte collaborazione nella reciproca autonomia. Anac è una struttura efficiente e di altissima qualità, e rappresenta, grazie anche al ruolo centrale riconosciutole dal governo, un punto di riferimento. La collaborazione del governo con Anac ha permesso di concludere Expo e di portare avanti il Mose, che altrimenti sarebbero rimasti fermi sotto il peso della corruzione e delle relative necessarie inchieste in corso. La riduzione dei fenomeni corruttivi, grazie a questa forte attenzione, è in corso, come diceva ieri il presidente Cantone, ma deve continuare.».

 

Resta da capire quando entreranno effettivamente in vigore le nuove norme, con i decreti attuativi:

«L’obiettivo è averli entro pochi mesi. La legge delega, che è in corso di approvazione, prevede che le direttive siano adottate entro il 18 aprile e che il codice sia adottato o entro la medesima data o entro il 31 luglio. E sarà, come ho detto anche al Senato, una rivoluzione della normalità», ha rivendicato Delrio al quotidiano romano.

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