Rai, il nodo delle nomine. Ipotesi Salini per Rai1

04/01/2016 di Redazione

Travolta dai pasticci di capodanno, tra bestemmie in diretta e countdown anticipato, la Rai prova a ripartire, con il tema delle nomine già da risolvere. Come spiega il Messaggero, in Rai c’è un dg – Antonio Campo Dall’Orto – che presto diventerà ad. Tra le sue prerogative c’è quella di sostituire responsabili di prodotto e di informazione per rilanciare l’azienda di Viale Mazzini.

RAI, IL NODO DELLE NOMINE

Il primo appuntamento è fissato per il 13 gennaio quando si riunirà il consiglio d’amministrazione dell’azienda del servizio pubblico:

«Dovrà subito esaminare la modifica dello statuto. Sarà sufficiente una sola seduta? È vero che con Renzi le riforme corrono, però di Campo Dall’Orto si sa poco. Nessuno ha mai parlato del piano industriale (che presenterà a marzo) né di quello editoriale. Ora con l’arrivo, il giorno 7, di Verdelli magari cominceranno gli incontri con i direttori dei tiggì. Le reti generaliste sono una priorità. Per i tiggì si aspetterà ancora un po’. Però occhio perché le nomine dei direttori dei telegiornali non è elegante farle in prossimità della campagna elettorale. A giugno si vota. E se si deve fare la rivoluzione non si può prestare il fianco a coloro che sosterranno l’occupazione della Rai da parte di Palazzo Chigi. Molto dipenderà dal lavoro di Verdelli: se funziona i direttori dei tiggì potrebbero perfino non cambiare. Dando per scontato il Tg1 all’area governativa-istituzionale, che ne sarà di Tg2, Tg3, Rainews, Tgr? La scelta dei responsabili delle reti sarà il primo test», si legge sul Messaggero.

 

Il quotidiano romano  parla già di scontro per le nomine tra renziani e area cattolica:

«Paradossalmente la bestemmia è tornata utile al fronte cattolico che ha potuto dire: i cambiamenti portano la deregulation. Quindi c’è chi spinge Ercolani e Ammirati, chi invece Andreatta, chi difende Leone, chi vuole Teodoli. Alla fine deciderà Campo Dall’Orto. Sui profili Renzi gli ha lasciato mano libera. Il nome che può uscire dal cilindro del dg è Fabrizio Salini, manager di prodotto con esperienze a Discovery e Fox, che Campo Dall’Orto vorrebbe portare in azienda, magari direttamente a Raiuno.

 

Per quanto riguarda invece i palinsesti, per i nuovi direttori di rete ci sarà in più un tesoretto di una decina di milioni. Il totonome? Secondo il Messaggero per il tg in prima fila emergono i nomi di Sarah Varetto e Gianni Riotta. A spingere quest’ultimo ci sarebbe la cordata Anzaldi-Rizzo Nervo che porta diretta a Gentiloni. Ovvero, il ministro degli Esteri che già fu decisivo per l’accordo della presidenza con la Maggioni.

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