Cucchi, l’ex moglie del carabiniere indagato: «Così si vantò di averlo pestato»

02/01/2016 di Redazione

L’ex moglie di Raffaele D’Alessandro, il carabiniere accusato di aver partecipato al pestaggio di Stefano Cucchi ha parlato al Corriere della Sera.

«Stefano Cucchi? Credevo che fossero esagerazioni di mio marito. Diceva: “Lo abbiamo pestato noi quel tossico…”. Si vantava: lui è sempre stato così nel suo lavoro: “ho fatto questo, ho fatto quello”, “ho avuto una missione importante” e così via. Tra carabinieri fanno così. Poi la radio ha trasmesso un’intercettazione in cui lui stesso parla con gli amici: “Ragazzi ci dobbiamo far dare la sospensione della pena…” Non è un’ammissione questa? La mia telefonata con lui ha fatto il giro dei siti. E sapete i commenti? La sua ex vuole vendicarsi»

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E spiega…

Ma sapevano i superiori delle sue bravate? Suo marito fu trasferito? «A me ha sempre detto che fu lui a chiedere quel trasferimento» dice l’ex moglie. È una donna decisa: «Testimonierò se mi chiamano — dice — ma non sanno ancora se ci sarà un processo». Cos’altro sa? «Non molto, solo quello che mi ha raccontato lui. Perché lui ne parlava, non solo con me ma anche con altri, io questo l’ho ripetuto ai magistrati». E cosa diceva? «Che quella notte era in borghese come piaceva a lui. Odiava stare qui in provincia con la divisa addosso. Mi rimproverava sempre: “per colpa tua sono dovuto venire in questo posto di m…”. E che il ragazzo, un tossicodipendente fu pestato. Raffaele mi parlò di Cucchi solo dopo che la prima indagine, quella che non è arrivata da nessuna parte, aveva preso un’altra strada. Penso volesse vantarsi per averla scampata. Nessuno li cercava più».

(in copertina foto ANSA)

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