M5S, perché è stato espulso il sindaco di Gela Domenico Messinese

31/12/2015 di Redazione

I vertici 5 Stelle continuano ad ordinare l’espulsione di propri eletti (in Parlamento e nei Comuni) non allineati con la linea politica del Movimento. Gli ultimi casi sono quelli della senatrice Serenella Fucksia e del sindaco di Gela Domenico Messinese. Come spiega oggi Il Messaggero dietro le scelte di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (e dei loro fedelissimi) ci sarebbe anche la lotta per i seggi del secondo mandato alla Camera e al Senato. E sarebbe pronta perfino una nuova lista di nomi di deputati e senatori a rischio. Mentre nei territori il M5S colleziona ancora grane e va assumendo il profilo di franchising civico. Scrive oggi Stefania Piras:

A Gela, Messinese è stato espulso ieri in tarda serata perché «non è in asse con i nostri principi». E i big pentastellati si guardano bene dal parlare dei problemi di Rosa Capuozzo, sindaca grillina di Quarto, in provincia di Napoli, dove il pm Henry John Woodcock indaga su un presunto voto di scambio politico-mafioso e un presunto ricatto operato dall’ex consigliere comunale M5S Giovanni De Robbio per poter imporre lavori a ditte amiche. Sul tema, i parlamentari hanno preferito firmare una nota congiunta: «Il M5S è parte lesa ed il sindaco ha respinto tutte le richieste avanzate dall’ex consigliere De Robbio, già espulso dal Movimento in data 14 dicembre 2015, cioè prima che emergessero le indagini a suo carico». Sono prudenti e abbottonatissimi i parlamentari che devono fare i conti con una vicenda che fa sfumare il mito dell’impermeabilità alle infiltrazioni e che il segretario della Commissione Antimafia Marco Di Lello è pronto a cavalcare annunciando l’intenzione di portare il caso all’attenzione dell’organismo.

(Foto: ANSA / ANGELO CARCONI)

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