Capodanno 2016: le città dove è vietato sparare i botti

28/12/2015 di Redazione

Dopo l’iniziativa del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, sono sempre di più le città italiane che hanno scelto di vietare i botti a Capodanno. La misura è stata adottata sia per evitare di terrorizzare cani e gatti, sia per ridurre lo smog che in questi giorni ha raggiunto livelli preoccupanti.

CAPODANNO 2016 BOTTI VIETATI A BOLOGNA, SIENA E TORTONA

Le misure più restrittive sono state adottate a Bologna e Siena. Nel capoluogo emiliano ad esempio sono vietati i petardi fino al 7 gennaio, ma anche l’asporto di bevande in vetro e lattina nelle zone più centrali. Siena ha vietato anche i prodotti “con effetto luminoso, tipo candela magica”, tradotto le cosiddette “stelline”. A Tortona (Alessandria) è stato fatto divieto assoluto di “festeggiamenti molesti e potenzialmente pericolosi anche in considerazione della recente congiuntura internazionale”.

LIGURIA

In Liguria quasi tutti i Comuni hanno scelto di proibire i botti. “Cerchiamo di tutelare la sicurezza e l’incolumità dei cittadini” ha spiegato il sindaco di Sestri Levante Valentina Ghio, che li ha vietati fino al 10 gennaio “cercando di limitare il più possibile anche i rumori molesti che in queste occasioni di festa a volte si protraggono nel tempo: le festività devono rappresentare giornate di festa ma anche di tranquillità e sicurezza per tutti”. A Genova il Comune ha rispolverato un regolamento già esistente, ricordando ai vigili che “in tutti i luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico di qualsiasi tipo. Il divieto include tutte le vie, piazze ed aree pubbliche ove transitano o siano presenti delle persone e all’interno di asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità, uffici pubblici e ricoveri di animali come canili e gattili, nonché entro un raggio di 200 metri da tali strutture”. Stessa cosa a Pescara.

BARI

«È un’ordinanza difficile da far rispettare – ammette il sindaco di Bari Antonio Decaro – ma funziona da deterrente e ci permette di inasprire le sanzioni fino a 500 euro». Per questo Decaro ha chiamato a raccolta i cittadini per denunciare situazioni di illegalità: «Nell’ordinanza ho inserito il divieto di esplosione di botti sia su aree pubbliche che private per questo chiediamo la collaborazione dei cittadini: se ci mandano i filmati di esplosioni e spari da abitazioni e appartamenti privati, stiamo studiando la possibilità di usare quelle immagini per denunciare direttamente i proprietari di casa che sono corresponsabili».

ALCUNI RINUNCIANO IN PARTENZA

Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Reggio Emilia ci hanno rinunciato in partenza. Troppo difficile far applicare la legge. Ne è convinto il sindaco di Firenze Dario Nardella che spiega: “È un’ordinanza sulla cui applicazione è impossibile vigilare”. Anche a Parma niente ordinanza “Non si è mai mostrato un deterrente” ha detto il sindaco.

LA GENIALITÀ DI SANREMO E VITERBO

Sanremo e Viterbo: divieto con deroga… a Capodanno. Curiosi i casi di Sanremo e Viterbo che vietano l’uso dei botti, tranne che a Capodanno. Nella Città dei fiori, l’ordinanza permette di esplodere botti e fuochi d’artificio tra le 24 e le 24,20 del primo gennaio, per consentire così lo svolgimento dello spettacolo pirotecnico in piazza e ai cittadini che usano “sparare i botti” di festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. A Viterbo la deroga al divieto riguarda addirittura tutto il 31 dicembre e il primo gennaio “attese le consuetudini in uso”.

Lo spiega Repubblica.

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