Davide Serra querela il Movimento Cinque Stelle per la mozione di sfiducia alla Boschi

Davide Serra, fondatore e Ceo del fondo Algebris e grande sponsor del presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, ha dichiarato di voler querelare il Movimento Cinque Stelle per le affermazioni contenute nella mozione di sfiducia individuale contro il ministro Maria Elena Boschi e in discussione in questo momento alla Camera dei Deputati: il testo della mozione definisce Londra, dove opera Davide Serra, “centro delle operazioni di speculazione relative al caso Banca Etruria.

 

DAVIDE SERRA QUERELA IL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Nella mozione è riportato un passo del Sole 24 Ore.

per «Il Sole 24 Ore» del 12 febbraio 2015, «le novità del decreto-legge riguardano, soprattutto, l’introduzione dell’obbligo per le banche popolari con un attivo superiore a 8 miliardi di euro, di trasformarsi in società per azioni. Questa informazione, trapelata prima dell’effettiva emanazione del provvedimento, sarebbe filtrata in ambienti finanziari, al punto che intermediari con base a Londra – per conto di altri clienti – avrebbero provveduto all’acquisto di azioni di vari istituti. Tra questi ci sarebbe anche il fondo speculativo Algebris, fondato da Davide Serra, imprenditore vicino al Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, il quale, tuttavia, il 30 gennaio 2015 ha precisato che «investiamo sulle banche popolari da Marzo 2014»

Dal fondo Algebris Davide Serra fa sapere di voler procedere ad azione giudiziaria nei confronti di queste parole: “Nelle opportuni sedi e a mezzo stampa, Davide Serra aveva già chiarito la propria estraneità, e quella di Algebris Investments, ai fatti riportati.  Già lo scorso 12 febbraio, infatti, Algebris Investments aveva dichiarato di non aver mai fatto nella sua storia alcun investimento in Banca popolare dell’ Etruria e del Lazio. Inoltre Algebris Investments aveva chiarito di non aver comprato alcun titolo di banche popolari italiane dal 1 al 19 gennaio 2015”. Da dire che una querela per diffamazione verso affermazioni pronunciate in sede parlamentare sarebbe difficilmente ricevibile e processabile dal giudice.

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