Boschi, bocciata la mozione di sfiducia: 373 no, solo 129 sì

Con 373 no e solo 129 sì (502 votanti, maggioranza a quota 252) la Camera dei deputati stamattina ha respinto la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi presentata dal Movimento 5 Stelle. Il ministro veniva accusato di conflitto di interessi per il ruolo di suo padre Pierluigi di amministratore di Banca Etruria prima del commissariamento dell’istituto di credito e l’approvazione del Cdm di un decreto salva-banche. «Mio padre è stato commissariato e sanzionato. Non c’è nessun favoritismo nella nostra Italia», ha risposto il ministro Boschi in Aula a Montecitorio. «Non è vero» che gli atti del governo «hanno favorito me o la mia famiglia». «Io posseggo, anzi possedevo – ha precisato -, 1.557 azioni di Banca Etruria, per un valore totale di 1500 euro. Oggi equivalgono zero e sono carta straccia. Anche altri in famiglia hanno piccoli pacchetti. Mio padre possedeva 7.550 azioni». «Trovo suggestivo – ha sottolineato ancora il ministro in Aula – sentire che con un pacchetto di 1.557 azioni io fossi la proprietaria della banca o che lo fosse la mia famiglia. Dire che la Banca Etruria è la banca della famiglia Boschi è suggestivo, ma non corrisponde a verità fatti». Le critiche più dure sono arrivate dai detutati del Movimento 5 Stelle. Boschi – ha detto Alessandro Di Battista ha un «conflitto grande, non come una casa, ma come una banca».

 

SFIDUCIA BOSCHI

ore 13.29 – La Camera respinge la mozione di sfiducia con 129 sì e 373 no. Sono stati 502 i votanti.

ore 13.28 – Si conclude anche la seconda chiama.

ore 13.18 – Alla Camera comincia la seconda chiama della votazione (che è palese e per appello nominale).

ore 12.50 – Sul dibattito alla Camera sulla mozione di sfiducia alla Boschi interviene anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti «Se pensano di farci paura non ci conoscono. Bel boomerang, bravi».

ore 12.37 – Non mancano le reazioni su Twitter. “Brava! Oggi alla Camera una prova di autorevolezza e di dignità. A bocca asciutta chi prova ad attaccare il governo senza argomenti», ha scritto su Twitter la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani complimentandosi con il ministro Boschi. «Fantastico Di Battista, negli unici 5 secondi di comizio in cui parla di merito, senza accorgersene conferma gli argomenti della Boschi», ha scritto invece il presidente Dem Matteo Orfini.

 

 

ore 12.05 – Cominciano le operazioni di voto. Si prevede la proclamazione del risultato fra circa un’ora e mezzo. La votazione è palese ed avviene per appello nominale: ciascun deputato sfila davanti al banco della presidenza e dichiara,ad alta voce il proprio voto.

ore 12.04 – Le dichiarazioni di voto si concludono con l’intervento di Massimo Artini (Alternativa Libera – Possibile), che dichiara il suo voto contrario.

ore 12.02 – Rosato: «È stato fatto tutto al di sopra di ogni sospetto da parte del ministro Boschi. Non c’è stato alcun comportamento scorretto ed infatti i firmatari delle mozioni devono contestare un decreto che ha salvato 1 mln di correntisti e 7200 stipendi, superando ogni fantasia».

ore 11.57 – Il capogruppo Ettore Rosato attacca M5S e sinistra: «La soluzione dei problemi degli interessi italiani non iteressa nulla, l’importante è alzare polveroni». Rosato parla di sinistra «Imbarazzata, minoritaria». «Prendiamo atto della scelta di una sinistra minoritaria e imbarazzata, ci dispiace perché di voi abbiamo sempre rispetto il rigore e ci avete tolto anche questo».

ore 11.50 – La dichiarazione di voto del Pd in Aula alla Camera è affidata al capogruppo Ettore Rosato.

ore 11.48 – Per il Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista attacca: «Oggi un partito e una banca sono la stessa cosa. E il Pd è una banca». «Un ministro dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto, e lei non lo è al di sorpa di ogni sospetto», dice Di Battista ricordando il ruolo in Banca Etruria dei familiari della Boschi e il possesso di azioni. «Il dottor Boschi è stato nominato vice presidente un mese dopo che la figlia è diventata ministro pensate di prendere in giro il Paese con il vostro doppiogiochismo», dice Di Battista in Aula. E ancora: «Se quello che è successo a Boschi fosse accaduto in epoca berlusconiana, a Carfagna o Gelmini, sarebbero insorti tutti».

ore 11.41 – Il gruppo di Forza Italia conferma la sua non partecipazione al voto. In Aula il deputato Roberto Occhiuto afferma: «Il governo Renzi merita tutta la nostra sfiducia, voteremo la mozione di sfiducia a Renzi e al governo che abbiamo depositato, ma non parteciperemo al voto sulla mozione di sfiducia al ministro Boschi». «L’attacco personale rappresenta una pratica mai appartenuta a Fi e ai moderati italiani, non che ci abbia convinto lei con la mozione degli affetti o con i suoi numeri. In altre stagioni altri ministri si sono dimessi per molto meno».

ore 11.36 – Alcuni ex pentastellati alla Camera si dicono molto critici rispetto alla scelta del Movimento 5 Stelle di presentare la mozione di sfiducia al ministro Boschi. Una fonte di Giornalettismo (lo racconta il nostro Alberto Sofia) parla di «messa in scena» per finire al centro dell’attenzione, «fare dichiarazioni», mantenere visibilità.

ore 11.30Arturo Scotto di Sel, che voterà favorevolmente alla mozone di sfidcuia al ministro Maria Elena Boschi, attacca il Pd e il Governo: «Vede deputato Verini, questa non e’ la nostra mozione di sfiducia, ma agganciarci al vagone del governo questo non lo consentiremo mai. Soprattutto quando ha prodotto scelte lesive per molti risparmiatori e sbagliate sul terreno del lavoro e dell’economia».

ore 11.15Maurizio Lupi per Area Popolare parla di strumentalià della mozione di fiducia. «È talmente palese la strumentalità». Ed indica tre motivi per il no dei centristi alla mozione di sfiducia. Primo: «Il commissariamento del governo non ha favorito nessuno». Secondo: «Il decreto salva-banche ha favorito solo i correntisti, 3,4 miliardi di risparmi, migliaia di lavoratori». Terzo: «A  fronte della richiesta dell’opposizione di una commissione d’inchiesta il governo ha immediatamente detto sì».

 

Maria Elena Boschi in Aula
Foto: Ansa / Angelo Carconi

 

ore 11.07Giovanni Monchiero per Scelta Civica difende il ministro.

ore 11.00 – Il deputato Guido Guidesi, la Lega Nord, critica il governo parlando di Banca Etruria come istituto di credito «del Giglio Magico».

ore 10.56 – L’onorevole Bruno Tabacci interviene a nome del gruppo Per l’Italia-Centro Democratico parlando di mozione si sfiducia «strumentale». Nel corso del suo intervento ricorda il caso Credieuronord.

ore 10.48 – «Non è arrivato nessun chiarimento. Suo padre è stato commissariato non dal governo ma da Bankitalia. Il problema è che non solo il ministro Boschi ma l’intero governo Renzi nel complesso viva di conflitti di interessi e di logiche opache, cui va la nostra sfiducia», ha detto la leader di Fratelli Giorgia Meloni nella dichiarazione di voto alla Camera. «Il Governo Renzi ha dimostrato di essere un vergognoso comitato di affari a difesa degli amici, delle banche e delle lobby». Il gruppo di Fdi voterà la sfiducia alla Boschi perché – ha detto Giorgia Meloni – ha un conflitto di interessi grosso come una casa».

ore 10.40 – Sostegno al ministro Maria Elena Boschi anche dal gruppo dei verdiniani di Ala.

ore 10.35 – Confermano il loro no alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle i Socialisti e le minoranze linguistiche.

ore 10.30 – Termina l’intervento del ministro Boschi. Cominciano le dichiarazioni di voto. Una lunga standing ovation dei deputati del Pd ha segnato la fine dell’intervento del ministro. Applausi sono arrivati dal resto della maggioranza, mentre tutti i colleghi di governo si sono affollati intorno alla Boschi per abbracciarla. Immobili i deputati di Si e di M5S.

ore 10.29 – «Mio padre è stato eletto nel consiglio di amministrazione nel maggio 2014, in quel momento i soci erano 69.350 mila. È poi stato nominato uno dei vicepresidenti senza deleghe. Ha accettato quell’incarico pensando di dare una mano in quella situazione di crisi. Ha perso il proprio incarico, come gli altri membri del Cda, con il commissariamento del nostro governo», è uno dei passaggi dell’intervento di Maria Elena Boschi. «In tutta onestà voglio chiedere qual è il favoritismo nell’aver fatto perdere l’incarico a mio padre come agli altri membri del consiglio di amministrazioni? Dov’è il favoritismo nella sanzione di Bankitalia a mio padre per 140mila euro?».

 

Maria Elena Boschi in Aula
Foto: Ansa / Angelo Carconi

 

ore 10.24 – «Nè io nè la mia famiglia abbiamo acquistato o venduto azioni mentre io sono stata ministro. Gli ultimi miei movimenti sono del 2013 quindi non può esserci stato nessun plusvalore», ha argomenta il ministro Boschi nel corso del suo intervento. «È suggestiva l’idea che con un pacchetto da 1.500 euro di azioni Banca Etruria un socio, cioè io, fossi la proprietaria di banca Etruria e la mia famiglia, cioè 5 azionisti, fossero i proprietari di Banca Etruria. Dire che la banca fosse della famiglia Boschi è sicuramente funzionale ai titoli di giornale, ma poco corrispondente alla realtà dei fatti».

ore 10.20 – «Chi sbaglia deve pagare, chiunque sia. Senza differenze. Se mio padre ha sbagliato deve pagare. Non ho dubbi su questo. Nell’Italia che stiamo ricostruendo non ci sono due pesi e due misure. Ma nell’Italia che stiamo ricostruendo non sono i talk show a dover giudicare mio padre», dice la Boschi in Aula alla Camera rispondendo alla sua mozione di sfiducia.

ore 10.15 – «Non esprimo valutazioni sulla campagna in atto contro la mia famiglie e contro il governo», ha detto il ministro Maria Elena Boschi in aula alla Camera in replica alla fine della discussione generale sulla mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 stelle. «I provvedimenti – ha proseguito – emanati hanno seppur indirettamente favorito la mia famiglia? La legge non è stata applicata nello stesso modo per tutti? Questi i quesiti. Forse vi stupirò ma se la risposta fosse sì sarei io la prima a dare le dimissioni». «Restiamo ai fatti – ha aggiunto – perché con i ‘se’ si va poco lontano».

ore 10.11 – Interviene il ministro Maria Elena Boschi.

 

 

 

ore 10.10 – Repingiamo con grande convinzioni «mozioni di sfiducia ad personam», dice il deputato Pd Walter Verini. Si conclude la discussione.

ore 10.08 – «Complottismo che si nutre di disinformazione». Si rivolge così al Movimento 5 Stelle e alla sinistra la deputata del gruppo Perl’Italia-Centro Democratico Milena Santerini.

ore 10.o3 – Proseguono gli interventi. Rosanna Scopelliti (Area Popolare) conferma il sostegno dei centristi al governo e il no alla mozione: «Diciamo no ad un infondato e pretestuoso tentativo di delegittimare il ministro Boschi, alla quale va intera la nostra fiducia». Gli ex forzisti del gruppo Conservatori e Riformisti, annunciano invece il voto contrario. «Voteremo contro questa mozione. Il ministro se lo meriterebbe, ma noi siamo contrari alla legge del taglione nei confronti di amici e di opposizione», dice in Aula Daniele Capezzone. I fittiani dunque si smarcano dal loro vecchio gruppo, Forza Italia.

ore 09.50 – «Forza Italia – dichiara il deputato azzurro Alberto Giorgetti in Aula – non parteciperà al voto sulla mozione di sfiducia individuale contro il ministro Boschi, per una linea di coerenza. Forza Italia non crede nella responsabilita individuale ma nella responsabilità collegiale». E per questo «presentiamo una mozione di fiducia nei confronti del governo».

ore 09.44 – Gli interventi proseguono con Andrea Mazziotti Di Celso di Scelta Civica e con Alberto Giorgetti di Forza Italia. I centristi confermano il no alla sfiducia. Gli azzurri il non voto.

ore 09.39 – «Non avremmo voluto partire da una mozione di sfiducia, forse non era nemmeno la soluzione più giusta, ma noi volevamo che il ministro venisse a riferire in aula, invece così non è stato», ha affermato Paglia nel corso del suo intervento.

ore 9.31 – Dopo il deputato Pd Andrea De Maria (che ha definito la mozione di sfiducia «del tutto infondata» e utile solo a «screditare una persona anche con argomenti sessisti») prende la parola in aula Giovanni Paglia di Sel-Sinistra Italiana.

ore 9.30 – La votazione alla mozione di sfiducia al ministro Boschi si terrà in tarda mattinata.

ore 9.27 – Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi a Montecitorio siede al banco del governo con altri nove ministri. Come riferisce l’Ansa ha seguito l’intervento del primo firmatario della mozione di sfiducia, il deputato 5 Stelle Crippa, dissentendo più volte con il capo e prendendo appunti su un foglio. Alla Camera è gremito il banco dei sottosegretari. Al banco del governo l’unica sedia vuota è quella centrale, normalmente occupata dal presidente del Consiglio. In Aula il centrodestra è poco presente; e non sono pochi i posto vuoti nell’emiciclo, anche a sinistra.

ore 9.23 – Comincia la discussione con l’intervento dell’onorevole del Pd Andrea De Maria, che esprime alla Boschi a nome del Pd «solidarietà e vicinanza». De Maria denuncia una campagna di «delegittimazione» parla di «sostegno convinto» del partito al ministro «per un ruolo di governo così importante».

ore 9.22 – Il Movimento 5 Stelle definisce la Etruria «banca di famiglia» del ministro delle Riforme.

ore 9.20 – Nel suo intervento Crippa contesta al ministro per le Riforme la risposta all’accusa di conflitto d’interesse: aver abbandonato il Cdm al momento del voto al decreto salva-Banche. «Lei era a conoscenza di cosa sarebbe approvato», fanno sapere i 5 Stelle.

ore 9.15 – Alla Camera il deputato del Movimento 5 Stelle Davide Crippa illustra la mozione di sfiducia al ministro Boschi, di cui è primo firmatario. Alla fine del suo intervento comincerà la discussione.

ore 9.14 – I gruppi di maggioranza sono fermamente contrari alle dimissioni del ministro Boschi. I senatori di Area Popolare parlano della mozione di sfiducia come di un «ultimo atto di una strategia volta non solo ad attaccare in maniera demagogica un rappresentante del governo, che in più occasioni ha dimostrato la sua correttezza e senso della Istituzioni, ma ad indebolire l’Esecutivo e gettare il Paese nella confusione».

ore 9.1o – Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto demoscopico Ixè e diffuso stamane nel corso della trasmissione di Raitre Agorà per il 51% degli italiani il ministro Maria Elena Boschi non dovrebbe dimettersi. Il 41% vorrebbe invece le dimissioni.

ore 9.08 – Lo scontro politico generato dalla mozione di sfiducia al ministro Boschi ha colpito soprattutto Forza Italia, divisa tra la linea dura dettata dal capogruppo alla Camera Renato Brunetta e dalle posizioni più moderate del capogruppo azzurro al Senato Paolo Romani. In un’intervista rilasciata a Repubblica Brunetta ha dichiarato: «Lui è fuori linea, non io», «un capogruppo può trarre le conseguenze e fare autonomamente un passo indietro», mentre «io sarò capogruppo fino al 2018. Dopo di allora si vedrà».

 

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SFIDUCIA BOSCHI, IL VOTO NON IMPENSIERISCE IL GOVERNO

La mozione ha comunque diviso il fronte delle opposizioni. Voteranno a favore della richiesta di dimissioni i 5 Stelle e la sinistra di Sel e Si. Nel centrodestra Forza Italia dice invece di condividere il testo ma di non essere intenzionato a votarlo. Giorgia Meloni, leader di Fdi, ha attaccato i 5 Stelle perché, ha detto, hanno fatto un patto con Renzi «per salvare il governo, visto che non hanno voluto estendere la mozione dalla singola ministra all’intero esecutivo». I leghisti al Senato intanto hanno attaccato i pentastellati anche loro perché «al momento di raccogliere le firme per discutere pure a palazzo Madama la sfiducia, si sono dileguati tutti».

Per quanto riguarda i numeri a Montecitorio, l’esito del voto è scontato. Anche se il fronte delle opposizioni rimane compatto, a Montecitorio la maggioranza che sostiene il governo conserva un margine ampio. La soglia della maggioranza assoluta dei voti è fissata a quota 316, la metà più uno dei 630 deputati, ma i gruppi di Pd, Scelta Civica, Area Popolare, Socialisti e liberali, Centro Democratico, minoranze linguistiche, la superano abbondantemente.

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

 

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