Russia-Turchia, Mosca nega di aver deviato una nave turca nel Mar Nero

Russia-Turchia. Nuovo scontro. Mosca nega di aver costretto a cambiare rotta con una nave militare e una della guardia costiera un’imbarcazione commerciale battente bandiera turca. La conferma arriva dalle autorità del Cremlino a Simferopoli. Secondo le autorità “la nave turca ha cambiato itinerario dopo un colloquio radio ed è passata a distanza di sicurezza dalle imbarcazioni che rimorchiav a una distanza superiore a due miglia marine”.

Russia Turchia
(hakob berberyan/AFP/Getty Images)

RUSSIA-TURCHIA, ULTIMO SCONTRO NEL MAR NERO

La notizia, riportata dall’agenzia Itar-Tass, dovrebbe quindi contribuire ad allentare la tensione tra Mosca e Ankara. L’imbarcazione turca non ha impedito il transito di un gruppo di navi di una compagnia energetica della Crimea che trainavano piattaforme petrolifere in acque russe lontano da Odessa. Nel frattempo la nave militare russa «Caesar Kunikov» è ripassata dallo stretto del Bosforo diretta in Mar Nero senza alcun incidente. All’andata la presenza a bordo di un soldato con in spalla un lancia missili terra-aria aveva fatto crescere nuovamente la tensione con Ankara che aveva parlato di una “provocazione”.

RUSSIA-TURCHIA, IL BOTTA E RISPOSTA NELL’EGEO

Il 13 dicembre una nave da guerra russa aveva sparato alcuni colpi d’avvertimento contro un peschereccio turco al fine di evitare una collisione nel Mar Egeo. L’imbarcazione russa era ancorata quando è stata vista la barca turca a un chilometro di distanza a tribordo. Il capitano del peschereccio turco Muzaffer Gecici ha negato di aver sentito colpi d’arma da fuoco. Intanto è stato cancellato l’incontro previsto per il 15 dicembre a San Pietroburgo tra Vladimir Putin e Recep Erdogan. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov in conferenza stampa, affermando che l’incontro «non ci sarà e non è stato riprogrammato».

RUSSIA-TURCHIA, GLI USA LIMITANO L’ATTIVITA’ DELL’AMBASCIATA A ANKARA

Mosca ha inoltre fatto sapere che ha intenzione di acquistare ogni anno 200 elicotteri e 30 navi di superficie e sottomarine oltre a massimo 100 aerei e 600 blindati. Tutto per «mantenere un livello che garantisca il compimento delle missioni di contenimento delle aggressioni contro la Russia e i suoi alleati». Si muovono anche gli Stati Uniti che hanno deciso di limitare l’attività della loro ambasciata a Ankara fino al prossimo 15 dicembre per «una possibile minaccia alla sicurezza». Non è stata precisata la natura delle minacce.

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