«Nella lettera che mi ha lasciato mio marito c’è tutto il suo calvario»

Ieri era stata diffusa la notizia del suicidio di un pensionato, avvenuto il 28 novembre, per colpa dei soldi persi durante il salvataggio di quattro istituti di credito avvenuto nei giorni scorsi. Una manovra in cui hanno perso soldi alcuni investitori, che si sono visti prosciugato il conto. Luigino non ce l’ha fatta a subire lo smacco, secondo la moglie che ha avuto un breve colloquio con Repubblica

COSA HA DETTO LA VEDOVA A REPUBBLICA

Ecco alcune delle sue parole

«Non posso dare interviste, né divulgare la lettera di mio marito. Ho paura della contro denuncia».
Di chi, signora? «Di Banca Etruria. In commissariato mi hanno consigliato cautela. La lettera era nel computer di mio marito, l’hanno trovata loro. Ma non è firmata e la banca potrebbe dire che l’ho scritta io che non so neanche come si accende il computer!».

Cosa aveva scritto l’uomo?

«Il calvario di mio marito per filo e per segno. Un diario puntuale delle ultime settimane e giorni. Con chi ha parlato e quando. Cosa ha chiesto e le risposte ricevute. In più il nome del direttore di filiale e dell’addetto titoli». «Chiedo scusa a tutti per il mio gesto: non è per i soldi, ma per lo smacco subito».

Secondo la signora, all’uomo era stato chiesto di firmare un altro attestato di rischio per sollevarsi dalle responsabilità. E alla sua richiesta di spiegazioni:

In banca l’avevano tranquillizzato: “Anche i miei genitori ad Arezzo hanno questi bond”».

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