Metro, sette giorni di sciopero degli addetti alla manutenzione. Gabrielli: «Precetteremo»

Sciopero indetto dalla Fiom Cgil dal 9 al 16 dicembre a Roma per i lavoratori del settore manutenzione delle linee della metropolitana. Sette giorni di stop per scongiurare i licenziamenti in una azione che però, in caso di guasti ai veicoli, rischia di mettere in ginocchio l’intero settore dei trasporti nella Capitale, in pieno Giubileo. Il prefetto, Franco Gabrielli, minaccia la precettazione: «È illegittimo. Se domani non si darà corso positivo (alla richiesta di revoca del Garante per gli scioperi, ndr) precetteremo».

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SCIOPERO METRO DAL 9 AL 12 DICEMBRE: I MOTIVI –

Perché fermarsi per sette giorni sotto il Giubileo? «Ad astenersi dal lavoro – spiega il sindacato – sono dipendenti della Caf che operano presso i due depositi dell’Atac a Magliana ed Osteria del Curato. La Caf Italia è un’azienda che occupa oltre cinquanta lavoratori a Roma: sono tecnici specializzati che si occupano della manutenzione e della riparazione dei treni che viaggiano lungo le linee della metropolitana di Roma e Lido, con competenze ed esperienza particolari e qualificate. Dopo che l’Atac ha deciso di riportare al proprio interno le attività di manutenzione finora svolte dai lavoratori Caf, la società ha aperto una procedura di licenziamento collettivo, rifiutandosi persino di discutere la possibilità di ricorrere agli esodi volontari e alla ricollocazione in altri cantieri operanti sul territorio nazionale». Da qui la proclamazione dello sciopero, decisa dai lavoratori in assemblea. «Una decisione drammatica – osserva il sindacato – e che metterà a rischio la tenuta della metropolitana di Roma, dal momento che le attività di riparazione e manutenzione saranno sospese, proprio in un momento particolarmente delicato».

SCIOPERO METRO DAL 9 AL 12 DICEMBRE: LA REAZIONE DI ATAC –

Il fermo, annunciato dalla Fiom Cgil e proclamato contro i paventati licenziamenti ha provocato la reazione dell’Atac, che sottolinea che «adotterà tutte le iniziative utili a limitare i disagi che potrebbero derivare da questa agitazione». «Il percorso di internalizzazione – ha spiegato l’azienda – deciso in applicazione del piano industriale, oltre a generare a regime risparmi per circa 5 milioni di euro annui, consente all’azienda di provvedere alla necessità manutentive in proprio e in un percorso di valorizzazione delle maestranze interne, con conseguenti notevoli benefici per il servizio e di conseguenza per la città».

(in copertina foto ANSA/ FABIO CAMPANA)

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