I ribelli siriani abbandonano Homs, la capitale della ribellione

L’abbandono di Homs da parte dei ribelli segna sicuramente una vittoria simbolica per il regime di Assad. Proprio Homs infatti è considerata la capitale della ribellione contro il regime siriano.

Homs governor Talal Barazi (R) arrives at the location where hundreds of civilians and Syrian rebel forces began evacuating the last opposition-held district of Waer in the central city of Homs, under a deal with the Syrian regime, on December 9, 2015. According to Talal Barazi, Homs governor, some 700 people -- including 400 women and children and 300 fighters -- would be evacuated from the district, after a deal reached earlier this month between rebel forces and Syrian President Bashar al-Assad's regime. AFP PHOTO / LOUAI BESHARA / AFP / LOUAI BESHARA (Photo credit should read LOUAI BESHARA/AFP/Getty Images)
Talal Barazi, governatore di Homs, sovrintende all’evacuazione dell’ultimo distretto occupato dai ribelli. (Photo credit LOUAI BESHARA/AFP/Getty Images)

 L’EVACUAZIONE DEI RIBELLI DA HOMS –

Il sobborgo di al-Wair (o Waer) era l’ultima area di Homs ancora occupata dai ribelli, che ora hanno accettato di ritirarsi completamente dalla città, lasciandola nelle mani del governo. L’evacuazione di quanti vi erano rimasti asserragliati, circa 400 tra donne e bambini e 300 combattenti tra laici e islamisti, i più affiliati ad al Nusra, è  avvenuta oggi con ordine su auto e autobus, che hanno lasciato la città protetti dalla tregua e diretti verso Idlib, ancora nelle mani dei ribelli.

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HOMS TORNA SOTTO IL CONTROLLO DI ASSAD –

Proprio ad Homs erano scattate le prime manifestazioni contro Assad e ad Homs il regime aveva risposto con brutalità, contribuendo a scatenare quella che poi è diventata la guerra civile siriana e a trasformare la città in un cumulo di rovine. L’accordo, siglato agli inizi di dicembre, prevede l’evacuazione dei circa 2.000 combattenti rimasti e delle loro famiglie. Completata l’evacuazione dei ribelli il controllo di Wair passerà al governo, che però invierà polizia e non l’esercito a controllare l’ordine. Nel quartiere, assediato e pesantemente bombardato da un anno, rimangono circa 75mila residenti sui 300mila che vi abitavano prima dell0 scoppio del conflitto.

 

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