Ferie record per la Camera: il lungo “ponte” dei deputati. Boldrini: «Notizia infondata»

L’elezione dei giudici della Consulta si può rinviare, ancora un nodo irrisolto dopo un anno e mezzo di flop e veti incrociati. Ma non certo le ferie. Come spiega La Repubblica, ben dieci saranno i giorni di paura nel mezzo del mese di dicembre per i deputati italiani, dal 4 al 14 dicembre, con Montecitorio fermo per la legge di Stabilità, come consuetudine. Nei fatti, però, si tratterà di un lungo ponte pre e post-Immacolata: al netto della festività, dei sabati e delle domeniche, cinque saranno le sedute saltate, pari a qualche centinaio d’ore di riposo. Un record.

Ius Soli
ANSA/ GIORGIO ONORATI

LE FERIE DEI PARLAMENTARI: LA VERSIONE DELLA BOLDRINI

In realtà le cose sarebbero differenti. Spiega la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini:

“E’ infatti prassi consolidata, ben prima di questa legislatura che i lavori di Aula, e solo quelli, vengano sospesi nella settimana in cui la Commissione Bilancio – peraltro convocata anche domenica scorsa – discute la Legge di Stabilita’, allo scopo di consentire un esame approfondito di un testo così importante. Come del resto è accaduto per la stessa materia al Senato nella prima metà di novembre. Per di più, nella settimana in corso lavorano numerose altre Commissioni. E’ sufficiente consultare il sito Camera per apprendere che le Commissioni Affari costituzionali, Finanze, Ambiente e Attivita’ produttive svolgono sedute il 9 e il 10 dicembre, e la Lavoro riunisce l’Ufficio di Presidenza. Va inoltre ricordato che questa settimana svolgeranno regolari sedute gran parte delle Commissioni bicamerali: il Copasir, la Commissione di vigilanza sugli enti previdenziali, la Commissione per la semplificazione, la Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, la Commissione di inchiesta sulla morte di Aldo Moro e la Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti. Infine, per quanto mi riguarda personalmente, aggiungo che da ieri sono a Bruxelles per una serie di incontri istituzionali con i vertici dell’Unione europea, mentre domani alle 12 mi incontrerò a Montecitorio con i colleghi dell’Ufficio di Presidenza. Tutto si può dire tranne che la Camera sia in ferie”.

LE FERIE DEI PARLAMENTARI: IL LUNGO “PONTE” E LE PROTESTE DELLE OPPOSIZIONI –

Le opposizioni hanno già protestato, con la richiesta di evitare una pausa così lunga, considerata la partita della Consulta ancora da sbloccare. Ma dalla maggioranza hanno ricevuto la solita risposta: è la «prassi», come spiega il quotidiano diretto da Ezio Mauro:

«È vero che quando in commissione Bilancio si discute la legge di Stabilità, l’aula a Montecitorio viene sospesa. Per prassi. Però quest’anno c’è un’emergenza: le 29 fumate nere per eleggere i tre giudici della Corte Costituzionale e l’impegno a votare a oltranza, partito proprio dai presidenti delle Camere, Laura Boldrini e Pietro Grasso. I 5Stelle, Sel e Fratelli d’Italia in conferenza dei capigruppo la settimana scorsa hanno aperto lo scontro: no a incrociare le braccia in questo momento. Questione di opportunità, lasciamo perdere le vacanze. Sono stati battuti. «Ad oltranza, sì… la prossima volta, c’è sempre una prossima volta. Questa è una pausa ferie che si doveva evitare». Attacca Davide Crippa, grillino piemontese, classe 1979, che da domani, sulla base del meccanismo della rotazione, sarà il capogruppo dei deputati 5Stelle. «Gli interessi dei partiti fanno premio su tutto e si scatenano. Io credo che a favorire queste ferie sia stato il fatto che, poiché non riescono a uscire dallo stallo sui candidati improbabili per la Consulta, aspettano di accordarsi». Legittimo? Proprio no, per i grillini, che denunciano lo scambio, gli aggiustamenti, i favori sulla manovra. «Così riallineano i dissidenti della maggioranza», denuncia Crippa.

Certo, non mancano le diverse interpretazioni tra le opposizioni. Tanto che, sottolinea “Repubblica”, c’è chi come Ciccio Ferrara (Sinistra Italiana) si trova in pausa a Napoli: «Ma torno mercoledì perché il Copasir si riunisce», spiega, precisando di non voler seguire la «deriva demagogica grillina sulle ferie» e nemmeno assistere a «tutto ‘sto film sulla legge di Stabilità, per poi mettere la fiducia». Il capogruppo di Si, Arturo Scotto, però si intesta il merito di aver aperto la disputa sulle ferie, nel corso della riunione dei gruppi:

«Bisognava continuare con il voto a oltranza sulla Consulta, quindi convocarsi post sedute della commissione Bilancio. L’abbiamo chiesto e richiesto e ci siamo trovati contro un muro».

La fine delle ferie coinciderà proprio con la riprese del voto sulla Consulta, previsto per lunedì 14 dicembre, alle 15. Poi, dal 23, anti vigilia di Natale, ancora vacanze.

LE FERIE AL SENATO –

A Palazzo Madama, invece, per i senatori è stato diverso in coincidenza con la manovra:

«Eravamo comunque convocati – osserva la Pd Laura Puppato – Penso a quando ci sarà solo Montecitorio, immagino che il Regolamento cambierà radicalmente, ora è davvero dispersivo e poco efficace ». I 48 deputati della commissione Bilancio comunque lavorano a pieno regime. Stefano Fassina, ex dem adesso SI, ricorda che in Bilancio si lavora anche i festivi, ma «si poteva decidere qualche voto per la Consulta ». Dario Stefano, senatore Sel: «La maggioranza ha la necessità di giustificare l’intesa che non c’è sulla Consulta», si legge .

 

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