La mappa dell’avanzata delle destre anti migranti

Front National

, la vittoria del partito di Marine Le Pen è l’ultimo grande successo ottenuto dalle formazioni di destra nazionalista che utilizzano una costante retorica anti immigrati. Oltre che la sinistra riformista, anche il centrodestra affiliato al Ppe in Europa è ormai significativamente danneggiato dai partiti che militano nell’ECR di David Cameron e i no euro di Salvini e Le Pen.

MARINE LE PEN

– I ballottaggi di domenica 13 dicembre chiariranno il significato politico delle regionali francesi, ma è indubbio che questa consultazione abbia rappresentato un’ulteriore affermazione della destra anti immigrati. In Europa queste formazioni militano in tre gruppo al Parlamento europeo. Il più importante, e più moderato, è la destra riformatrice riunita nell’ECR, il gruppo guidato dai Conservatori di David Cameron. Più a destra ci sono i no euro di Europa delle Nazioni e della Libertà, ENL, che conta come formazione principale il Front National di Marine Le Pen. Più variegato politicamente anche se principalmente legato alla destra populista è EFDD, Europa della Libertà e della Democrazia diretta, il gruppo dove militano il M5S insieme a due formazioni marcatamente anti immigrati e anti UE come Ukip e Democratici svedesi. In questi 3 gruppi si trovano i partiti che hanno vinto le più importanti elezioni del 2015 svoltesi in Europa, a partire dalle parlamentari di Regno Unito e Polonia. Nel terzo e sesto Paese UE per popolazione c’è un governo monopartitico di destra. I Conservatives di David Cameron hanno vinto le elezioni per la Camera dei Comuni posizionandosi contro l’UE e per forti limiti all’immigrazione dai Paesi europei. La destra di PiS, Legge e Ordine, ha trionfato alle presidenziali e alle parlamentari polacche grazie a una retorica anti migranti e anti UE, che ha favorito la nascita del primo governo monopartitico dalla fine del comunismo.

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DESTRA EUROPEA

– Il Front National a dicembre ha bissato il successo delle regionali ottenuto dal suo alleato Matteo Salvini a fine maggio. La Lega ha superato il 14% alle regionali del 31 maggio 2015, conteggiando anche la lista di Luca Zaia in Veneto, il miglior risultato della sua storia ottenuto grazie a una costante retorica contro l’eccessiva immigrazione nel nostro Paese. Simile successo è stato ottenuto dagli alleati della FPÖ, i liberali austriaci, che nelle elezioni svoltesi per tre Bundesland sono stati l’unica formazione ad aumentare sempre i propri consensi, arrivando al 30% nella capitale Vienna. Il PVV olandese di Geert Wilders ha ottenuto un buon risultato nelle provinciali della scorsa primavera, mentre anche in Scandinavia la destra anti immigrati è stata la vera vincitrice delle elezioni. Dopo il boom dei Democratici svedesi i Popolari danesi e il Partito dei Finlandesi hanno spostato a destra i nuovi governi di Danimarca e Finlandia. Entrambe queste formazioni militano nell’ECR di David Cameron e del presidente polacco Duda. In Svizzera la SVP/Udc ha ottenuto il miglior risultato della sua storia, riproponendo la sua retorica anti immigranti e anti Europa che ha permesso alla tradizionale quarta formazione svizzera di diventare l’incontrastato primo partito elvetico da ormai molti anni. All’Est Europa invece si è notato come la crisi dei migranti abbia cancellato, sul tema, le differenze tra destra e sinistra, con i primi ministri socialisti di Slovacchia e Repubblica Ceca impegnati insieme al premier ungherese Orban nella lotta contro la ricollocazione dei richiedenti asilo.

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