Barack Obama rassicura l’America: “Batteremo l’Isis”

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama pronuncia il suo terzo discorso alla Nazione dallo Studio Ovale della Casa Bianca: l’argomento è di quelli importanti, l’intenzione è di rassicurare gli Stati Uniti d’America: il terrorismo dello Stato Islamico, l’Isis, verrà battuto. Gli Usa stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per affrontare la situazione, le strategie ci sono, e non verranno mutate. E il presidente è tornato ad insistere, dopo i fatti di San Bernardino, California, sulla necessità di promuovere una più restrittiva politica per il controllo delle armi, anche se ci sono cittadini che continuano a difendere la tradizionale libertà americana su questi temi.

BARACK OBAMA RASSICURA L’AMERICA: “BATTEREMO L’ISIS”

“Il pericolo del terrorismo è reale”, ha detto Obama; “ma noi lo sconfiggeremo. Distruggeremo l’Isis, e qualsiasi altra organizzazione che provi a colpirci”, riporta il Washington Post: “Cerchiamo di ricordarci cos’è che ci rende più forti di qualsiasi altra cosa, quel che ci rende eccezionali: la libertà è più forte della paura”.

In questo senso il presidente è tornato a respingere qualsiasi proposta di trattamento diversificato per gli americani di fede mussulmana, e sopratutto ha escluso l’intervento “boots on the ground” in Siria: “Non possiamo impegnarci di nuovo in una costosa guerra di terra in Iraq e Siria. E’ il tipo di impegno che Isis vorrebbe”.

 

Un discorso, dicono i media americani, essenzialmente di rassicurazione del popolo americano, scosso dagli attentati di San Bernardino, California, che Obama ripete essere stati “non organizzati, ma ispirati”, dall’Isis. Nel discorso il presidente degli Stati Uniti ha sostanzialmente ribadito le strategie già messe in campo per contrastare Isis, nel tentativo di convincere gli Stati Uniti e la sua popolazione che funzioneranno, anche se “ci vorranno degli anni” per avere ragione di questo nuovo tipo di terrorismo islamico.

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E a chi lo accusa di essere troppo morbido con l’Isis, Obama ha risposto: “La campagna per sconfiggere i terroristi non dipende da parole forti o dall’abbandono dei nostri valori in favore della paura. Invece, ce la faremo essendo forti e abili, resilienti e infaticabili”. C’è poi un tema, che secondo Obama l’America non può più ignorare.

So che ci sono alcuni che rifiutano ogni misura di limitazione delle armi. Ma le nostre agenzie di intelligence e le forze dell’ordine – qualsiasi sia la loro efficienza – non possono identificare qualunque attentatore, che sia o non sia motivato da Isis o da altre ideologie d’odio. Quel che possiamo – e dobbiamo – fare, è rendere per loro più difficile uccidere.

In questo senso Obama ha chiesto che venga vietata la vendita delle armi ai terroristi che sono sulla no-fly list degli Stati Uniti e ha proposto un inasprimento dei controlli nell’immigrazione in ingresso.

 

Per i repubblicani, il discorso di Obama è stato debolissimo, riporta il New York Times.

Paul Ryan l’ha definito “deludente: nessun nuovo piano, solo un tentativo maldestro di difendere e distrarci da una politica fallimentare”, Donald Trump ha scritto su Twitter: “Tutto qui? Ci serve un nuovo presidente. E di corsa!”. John Mc Cain, Senatore per l’Arizona, ha sottolineato che “Obama non ci offre cambiamenti alla sua strategia reattiva, indiretta e incrementale”. Jeb Bush: “E’ la guerra dei nostri tempi, non dovrebbe essere ordinaria amministrazione”.

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