Bce, Mario Draghi estende il QE fino a marzo 2017, ma delude i mercati

Mario Draghi Bce

Quali sono le principali misure annunciate dal presidente della Bce Mario Draghi dopo la riunione del Consiglio direttivo della Bce di giovedì 3 dicembre 2015. Il taglio del tasso di interesse sui depositi bancari presso la Banca centrale europea non ha portato a un aumento del Quantitative Easing, ma a un suo allungamento fino a marzo 2017. I mercati hanno reagito in modo piuttosto negativo, visto che le aspettative di molti osservatori indicavano un incremento del totale degli acquisti mensili. Le principali Borse europee sono in calo, mentre l’euro si è apprezzato sul dollaro.

MARIO DRAGHI BCE LIVE –

15.30 Mario Draghi ritiene che al momento non sia possibile prevedere quale sia l’impatto economico degli attacchi terroristici.

15.25. La Bce non comprerà i bond della Grecia all’interno del QE fino a che non ci sarà una valutazione positiva sul programma di assistenza finanziaria iniziato pochi mesi fa, che però non sarà l’unico fattore tenuto in considerazione .

15.20. Mario Draghi spiega come il reinvestimento dei bond inizierà probabilmente prima di marzo 2017, e sicuramente proseguirà anche dopo.

15.15 Per Mario Draghi il bilancio della Bce è uno strumento per raggiungere il suo obiettivo, la stabilità dei prezzi. Per il presidente della Banca centrale non ci sono preoccupazioni per il suo incremento, anche perchè la Bce ha gli strumenti per ridurre l’eventuale liquidità in eccesso.

15.10. Mario Draghi risponde a un giornalista di Handelsblatt rimarcando come il taglio dei depositi bancari presso la Bce aumenti in modo rilevante la trasmissione della sua politica monetaria, un incremento osservato nei mesi scorsi.

15.05. Mario Draghi sottolinea i continui cambiamenti a cui è stato sottoposto il QE, in estate, una tendenza che proseguirà anche in primavera, anche in ragione dei suoi risultati positivi.

 15.00. Mario Draghi illustra i risultati che secondo il presidente della Bce evidenziano il successo della QE. Il calo significato dei tassi di interesse pagati dagli Stati come dalle aziende, l’aumento del volume dei crediti, con una diminuzione del costo del credito pari a 80 punti base nell’eurozona. Senza il Quantitative Easing e le altre misure di politica monetaria non convenzionale la Bce stima che l’inflazione sarebbero di mezzo punto inferiore nel 2015, e la crescita del Pil di un punto tra il 2015 e il 2017.

14.55. Il Consiglio direttivo ha approvato le nuove misure con una maggioranza molto larga, ma non all’unanimità.

14.53. Mario Draghi risponde alla prima domanda che rimarca la reazione, piuttosto negativa, dei mercati, rimarcando come le nuove misure di politica monetaria accomodanti, come il reinvestimento dei titoli in scadenza, siano state prese perchè il QE funziona, non perchè sta andando male.

14.47.  Le stime dell’inflazione core della Bce indicano un aumento dello 0,1%, 1,0% nel 2016 per salire all’1,6%, vicino al target di incremento dei prezzi fissato dal suo statuto. Mario Draghi, nel rispetto degli accordi europei di bilancio, ha chiesto politiche fiscali più favorevoli a stimolare la crescita.

14.45. Mario Draghi ha rimarcato come le nuove decisioni della Bce, che rafforzeranno l’allentamento delle politiche monetarie adottato nella primavera del 2014, rendano la ripresa dell’eurozona più resistente agli shock esterni. La Bce ha leggermente aumentato le stime di crescita del Pil dell’unione monetaria, che dovrebbe incrementare dall’1,4 all’1,5% nel 2015. Nel 2016 la crescita dell’eurozona dovrebbe rimanere all’1,7%, per salire all’1,9% nel 2018.

14.40.  Per aumentare l’inflazione il Consiglio direttivo della Bce, ha spiegato Mario Draghi, ha abbassato i tassi di interesse sui su depositi bancari della Banca centrale europea, ha esteso il programma di acquisti di titoli fino a marzo 2017, e oltre se necessario, così come ha adottato altri misure quali il reinvestimento dei titoli in scadenza, l’acquisto di titoli emessi da istituzioni locali dell’eurozona, e la prosecuzione del programma di liquidità straordinaria per le banche LTRO.

14.32. La conferenza stampa del presidente della Bce inizia, in leggerissimo ritardo.

14.00.  Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di ridurre il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale di 10 punti base, al -0,30%, con effetto dal 9 dicembre 2015. I  tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,05% e allo 0,30%. La Bce ha scelto di disincentivare ulteriormente le banche, che saranno costrette a subire un’ulteriore stretta del tasso già negativo che pagano sui depositi presso l’istituto centrale. La riduzione del tasso di interesse sui depositi presso la Bce potrebbe consentire a Mario Draghi di aumentare gli acquisti del QE. Secondo le regole del programma di acquisti di titoli la Banca centrale europea non può comprare obbligazioni che offrono un rendimento inferiore a quello del tasso sui depositi. Considerando che molti bond, specie dei Paesi più solidi finanziariamente,  offrono rendimenti negativi l’ulteriore riduzione di questo taglio di interesse consentirebbe più manovra d’azione alla Bce.

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Photo credit: Hannelore Foerster/Getty Images

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