Il pericolo ISIS in Libia spaventa l’Italia: il califfato sta per trasferirsi a 700 km da noi

ISIS Italia,

il rafforzamento dell’organizzazione terroristica guidata da al-Baghadi in Libia inquieta il nostro Paese. Le bombe russe, americane e francesi potrebbero spingere l’ISIS a trasferire una parte rilevante dei suoi miliziani dal “califfato” siriano e iracheno all’avamposto di Sirte, anche per la prossimità ai terminali petroliferi. L’ISIS potrebbe così concentrarsi a poche centinaia di chilometri dall’Italia, troppo vicina per non farci paura.

ISIS ITALIA A RISCHIO –

Il quotidiano tedesco Handelsblatt rimarca come la graduale ricollocazione delle attività dell’ISIS in Libia stia angosciando un Paese in particolare, il nostro. L’Italia si potrebbe infatti confrontare con la prospettiva di avere l’organizzazione terroristica più pericolosa al mondo collocata a neanche 700 chilometri dalle sue coste. Handelsblatt evidenzia come diversi media italiani abbiano enfatizzato la notizia che almeno 2000 guerriglieri dell’ISIS siano attivi a Sirte, il luogo di nascita dell’ex dittatore Gheddafi. Ulteriori unità militari del sedicente califfato potrebbero muoversi verso la Libia se la situazione precipitasse in Siria e in Iraq dopo il rafforzamento dei bombardamenti di Russia e Francia. I raid su Raqqa, la città siriana che finora ha rappresentato una sorta di capitale dell’ISIS, dove a lungo ha vissuto il “califfo” Abu Bakr al-Baghdadi, sarebbe prossima al collasso visti i continui raid aerei che la colpiscono. Il New York Times aveva raccontato nel weekend scorso come la guida dell’ISIS a Sirte sia stata acquisita da jihadisti stranieri, che hanno sostituito il comando libico. Mohammed Eldscharh, un esperto della Libia, ha rimarcato alla CNN come in questi mesi si osservi molto movimento a Sirte, nelle vicinanze del porto così come dei terminali petroliferi. La vendita del greggio è stata finora la principale fonte di finanziamento dell’ISIS, e a Sirte ci sarebbero le possibilità per proseguire questa attività.

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ISIS ITALIA GUERRA –

Secondo diversi media Abu Nabil-al-Anbari, ex generale dell’esercito di Saddam Hussein, si sarebbe trasferito a Sirte per guidare l’ISIS. Nelle scorse settimane era stata diffusa la notizia della sua uccisione da parte di un drone, ma per ora non è arrivata alcuna conferma. L’Italia ha particolare paura del radicamento dell’ISIS in Libia visti i suoi legami storici con il Paese africano, una delle sue colonie più importanti per lunghi decenni. Dalle coste libiche sono partiti in questi anni centinaia di migliaia di migranti verso l’Italia. ISIS ha conquistato una parte rilevante di Sirte già nel febbraio scorso, comunicandolo con la sua consueta propaganda horror. I jihadisti avevano diffuso un video per mostrare la decapitazione di 21 cristiani egiziani, evidenziando come la conquista fosse avvenuta a sud di Roma. Il leader dell’organizzazione terroristica al-Baghdadi cita spesso la capitale d’Italia e della cristianità come luogo da conquistare, anche se Roma spesso è intesa nel più largo significato di Occidente, se non perfino di Istanbul. Il pericolo ISIS in Libia è aggravato dalla situazione caotica che vige nel Paese africano dalla caduta di Gheddafi. Da ormai molto tempo è in corso una guerra civile tra due governi, uno legittimato dalla comunità internazionale, l’altro islamista ma opposto all’ISIS, aggravata da scontri tribali. La comunità internazionale lavora per una composizione del conflitto e la formazione di un governo di unità nazionale, ma i tentativi in questo senso finora sono falliti. Questa soluzione potrebbe ridurre il rischio ISIS, come già successo a Derna, dove l’unità tra brigate islamiche e le fazioni locali ha permesso di cacciare i jihadisti di al-Baghdadi.

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