Cop21, la conferenza Onu sul clima con il vertice Obama-Putin

Il presidente americano Barack Obama, Quello russo, Vladimir Putin. Quello cinese, Xi Jinping. E ancora, il presidente francese,Francois Hollande. La Cancelliera tedesca Angela Merkel. Ci sono tutti i principali 150 leader mondiali riuniti oggi a Parigi per il 21esimo summit delle Nazioni Unite sul clima, il Cop21, con il quale dovrebbe essere sottoscritto un nuovo accordo per difendere il nostro pianeta limitando le emissioni nocive.

COP 21, OBIETTIVI –

L’accordo che la comunità internazionale intende definire punta a limitare il riscaldamento globale a 2 gradi rispetto ai livelli dell’era pre-industriale. La comunità scientifica è concorde sul fatto che oltre questo limite la terra andrebbe incontro a un caos climatico dai risvolti catastrofici. In vista della conferenza 183 paesi su 195 hanno presentato impegni a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Si tratta di un significativo passo in avanti, ma insufficiente, perché condurrebbe a un riscaldamento prossimo ai 3 gradi. L’obiettivo del summit è quello di mettere a punto per i prossimi decenni dei meccanismi di revisione al rialzo dell’accordo.

COP21, OBAMA –

Il presidente Usa Barack Obama è arrivato con un’imponente scorta, accompagnato dal segretario di stato John Kerry, ed è stato accolto con una lunga stretta di mano dal presidente francese Francois Hollande, dal segretario dell’Onu Ban Ki-moon, dalla segretaria dell’Unfccc Christiana Figueres, dai ministri degli esteri e dell’ambiente francesi.

 

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«Sono venuto di persona come rappresentante della prima economia mondiale e del secondo inquinatore per dire che noi, Stati Uniti, non solo riconosciamo il nostro ruolo nell’aver creato il problema ma che – ha dichiarato Obama – ci assumiamo anche la responsabilità di fare qualcosa in proposito. Possiamo cambiare il futuro qui e adesso». «Abbiamo migliorato la crescita economica preservando l’ambiente, le due cose possono andare insieme e questo deve darci speranza», ha detto.

 

Vladimir Putin e Barack Obama
(Foto da archivio Ansa. Credit: EPA / MIKHAIL KLIMENTYEV / SPUTNIK / KREMLIN POOL MANDATORY CREDIT)

 

COP21, PUTIN –

Serve – ha detto invece il leader russo Putin alla Cop21 – un «accordo globale, efficace, equilibrato» e «giuridicamente vincolante che permetta alle economie di svilupparsi» e limiti di «2 gradi» il riscaldamento climatico. Putin ha auspicato «un nuovo accordo nel prolungamento di Kyoto che risponda agli interessi delle nostre popolazioni». Il presidente Putin, a quanto si è appreso, in mattinata si è rifiutato di incontrare oggi a Parigi il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, nonostante fosse stata avanzata una richiesta in tal senso da quest’ultimo.

COP21, INCONTRO OBAMA-PUTIN SULLA SIRIA –

Nel corso della giornata Obama ha avuto anche un incontro bilaterale con Putin. Nel corso del faccia a faccia il presidente avrebbe anche chiesto un nuovo leader in Siria. «Il presidente americano, Barack Obama, ha detto al presidente russo, Vladimir Putin, che Bashar al Assad deve lasciare il potere. Lo afferma – ha riportato l’agenzia Bloomberg – la Casa Bianca, riferendo della bilaterale fra i due leader a margine dei lavori del vertice sul clima a Parigi».

 

Barack Obama e Xi Jinping
(Foto da archivio Ansa. Credit: Lan Hongguang / Xinhua)

 

COP21, RENZI –

Rassicuranti le dichiarazioni di Matteo Renzi a margine della Cop21. Nessun timore che un accordo stringente sulle emissioni porti a un rallentamento della crescita Pil, anzi, «il Pil continuerà a crescere», ha rassicurato il premier. L’Italia – ha anche detto il capo del governo a margine della conferenza  – ha ridotto le emissioni del 23% dal 1990, ha un piano di investimenti per 4 miliardi di dollari da qui al 2020, le nostre aziende sono in prima fila, da Eni a Enel. L’Italia ha molto da dire e da fare in questo settore». Sulla possibilità di intesa, poi, Renzi ha detto: «Non sarà facile arrivare a un accordo, ma arrivare a un accordo è una condizione fondamentale. Non è vero che non facciamo abbastanza: siamo leader della geotermia e delle biomasse. C’è bisogno di un investimento di tutti i paesi. Mi sembrano tutti ben ispirati».

Undici paesi, tra cui Italia, gli Stati Uniti, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna hanno annunciato in apertura della conferenza un contributo complessivo di 248 milioni di dollari al Fondo per i Paesi meno sviluppati (Ldcf) per sostenere l’adattamento ai cambiamenti climatici degli stati più vulnerabili. L’Italia ne verserà 2 milioni entro la fine dell’anno e «s’impegna fortemente» ad aumentare il proprio sostegno già a partire dal 2016.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / SZILARD KOSZTICSAK HUNGARY OUT)

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