La Russia sospende il regime “visa-free” con la Turchia

Russia-Turchia, la sfida continua. Non ha perso tempo, infatti, il presidente Vladimir Putin a rispettare la sua promessa di “pesanti conseguenze” dopo l’abbattimento del jet dei giorni scorsi per questioni di confine. Innanzitutto, la Russia ha deciso di sospendere dal primo gennaio 2016 il regime ‘visa free’ con la Turchia: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.

LA VENDETTA DI PUTIN

Repubblica ha raccolto tutte le “vendette” già messe in atto dalla Russia

Fredda e cattiva, studiata per due giorni da uno speciale gruppo di esperti, è la rappresaglia economica che rischia di fare molto male alle casse del regime di Erdogan, mandando all’aria una cooperazione commerciale che solo l’anno scorso ammontava a 42 miliardi di euro.

Un’azione coordinata apprezzata da molti russi, che male hanno vissuto l’affronto di Ankara

Messaggi di festa e di «giustizia è fatta» hanno accolto sui siti la notizia dell’arresto, l’altro ieri mattina di 39 imprenditori agricoli turchi, in visita alla fiera di Krasnodar. Condannati per generiche “irregolarità” nei visti a dieci giorni di carcere e cento euro di multa, saranno presto espulsi dal Paese. [….]

E non solo

Turismo, già di fatto chiuso d’ufficio con la sospensione di tutti i contratti futuri e l’invito ai russi in vacanza in Turchia a rientrare al più presto «per motivi di sicurezza». Un disastro per i turchi, per cui i quasi cinque milioni di turisti russi del 2015 rappresetavano il 46 per cento del loro mercato alberghiero. Ma il piatto forte sta nel settore energetico con la sospensione di tutte le joint venture stipulate tra colossi russi e turchi. Bloccata dunque la costruzione da parte della russa Rosatom della centrale nucleare di Akkuiu, e congelato l’inizio dei lavori per il Turkish Stream, l’oleodotto che avrebbe dovuto collegare la Turchia e l’Europa meridionale al petrolio russo.

Un taglio a tutto campo

La sospensione dei contratti nel mercato dell’edilizia. Da anni i costruttori turchi hanno conquistato la fetta di mercato più ghiotta. Hanno lasciato ai russi la realizzazione degli edifici più dozzinali, agli italiani il lusso, e hanno invece monopolizzato il segmento ricchissimo delle case di fascia media, centri commerciali, uffici, allestimenti per fiere e mostre. […] Il governo russo ha scoperto ieri che il pollame e la carne che arrivano dalla Turchia «sono a rischio per la salute», con imminenti proibizioni. I doganieri hanno cominciato a trovare irregolarità mai viste prime nei carichi in arrivo da Ankara, respingendo tir e voli cargo, e costringendo a lunghe attese alla frontiera i prodotti deteriorabili.

Insomma, Putin non l’ha presa bene per niente

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