Dipendenza da Redbull?

01/02/2012 di Mazzetta

Ci sono persone che sviluppano una dipendenza dalla bevanda, ma non dipende dalla sua formula.

Ci sono molte persone che non bevono Redbull e bevande simili  semplicemente per dissetarsi, molti dei consumatori l’assumono anzi per altri scopi.

ENERGIA! – Chi per stare un po’ più più sveglio come si farebbe con un caffè, chi insieme a sostanze psicoattive per temperarne gli effetti sedativi e persino chi ha avuto la bella idea di assumere la bevanda al posto del cibo, com’è capitato in alcuni casi di anoressia. Ad attirare i malati d’anoressia è come in altri casi la fama energetica della bevanda, che si propone come “ricarica” senza grassi, una bomba di zucchero (27 grammi, sette cucchiaini per lattina) accompagnata da caffeina ed eccitanti sufficienti a bruciarlo tutto e a dare a un organismo sotto-alimentato quella spinta energetica sufficiente a restituire al suo titolare l’impressione di un funzionamento normale, nonostante il deficit alimentare.

MALATTIA – In casi del genere sembra abbastanza chiaro che si tratti di una dipendenza di natura psicologica, per di più collegata a un disturbo maggiore come l’anoressia che porta spesso all’adozione di diete sbilanciatissime o di comportamenti pericolosi per la propria salute. Redbull non sembra contenere alcun ingrediente a richio di scatenare dipendenza da sostanze psicoattive e, pur se l’adozione in dosi massicce si è già rivelata pericolosa per la salute. In questo caso sembra che questa ultima polemica sia infondata e malposta e che nemmeno la mitica taurina contenuta nella bevanda possa essere messa sotto accusa. Come per molte altre sostanze che si rivelano tossiche o pericolose se assunte impropriamente, anche le bevande energetiche come Redbull e simili rappresentano un pericolo per la salute soprattutto quando sono combinate con idee poco sane nelle teste dei consumatori.

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