Ticket sanitari: un italiano su 10 imbroglia

Nei ticket sanitari un italiano su dieci fa una esenzione falsa o irregolare. Ne parla Repubblica:

Una ricetta rossa per tutta la famiglia. Il farmaco contro la pressione del nonno, gli antibiotici dei figli e l’antistaminico per il padre: tutti prescritti a nome di una sola persona, l’unica che non paga il ticket. L’Italia è la terra degli esenti e questo è solo uno dei tanti sistemi utilizzati per evitare la tassa sanitaria. Sarà odiosa, ingiusta e spingerà pure tanti cittadini a rivolgersi al privato ma è un dato di fatto che a pagarla alla fine sono in pochi.
Solo un quarto di visite specialistiche, esami e prescrizioni farmaceutiche riguardano persone che compilano il modulo per il pagamento del ticket. In tutti gli altri casi le Asl non incassano un centesimo. Se si vanno a vedere le “teste” cioè quanti sono i pazienti che si rivolgono in un anno al sistema sanitario, gli esenti sono circa la metà, ma consumano di più in ragione del loro status, perché hanno problemi di salute e comunque perché sanno di non pagare e si fanno meno problemi a chiedere controlli.

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In un anno entrano nelle casse delle Regioni con i ticket 3 miliardi di euro, poco se si pensa alla spesa di 111 miliardi. Tra le categorie di chi non paga ci sono:

Un dato preciso non esiste, ovviamente, anche perché nella categoria degli esenti rientrano varie tipologie di persone. Ci sono quelli che non pagano in ragione di una patologia (e consumano 41 milioni di ricette all’anno) o di una invalidità (32 milioni di ricette), e quelli che sono sollevati dalla tassa per il reddito (67 milioni di ricette): perché hanno più di 65 anni o meno di 6 e la loro famiglia guadagna meno di 36mila euro all’anno. L’alta diffusione dei falsi invalidi è nota, ma forse i numeri maggiori, in fatto di evasione di ticket, si hanno nella terza categoria, quella legata al reddito.
In molte regioni basta un’autocertificazione per essere esentati e i controlli a campione non sono molti.

(in copertina foto ANSA)

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