Vatileaks 2, Fittipaldi scrive a Repubblica: «Con me a processo la libertà di stampa»

Emiliano Fittipaldi ha scritto una lettera indirizzata al direttore di Repubblica Ezio Mauro e che trovate sul quotidiano di oggi a pagina 27. Il giornalista dell’Espresso e autore di Avarizia, libro sui segreti e sugli scandali finanziari della Chiesa cattolica edito da Feltrinelli, è stato rinviato a giudizio dal tribunale della Santa Sede per aver “divulgato notizie riservate”: rischia dai 4 agli 8 anni di carcere. A processo con lui per quello che è stato definito Vatileaks 2 anche il collega Gianluigi Nuzzi autore di Via Crucis, oltre a monsignor Vallejo Balda, Francesca Chaoqui e Nicola Maio accusati di associazione per delinquere. La prima udienza è prevista per domani. Nella missiva Fittipaldi spiega come il processo a lui sia un processo alla libertà di stampa italiana.

Vatileaks Fittipaldi

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Questo un estratto della lettera:

“La verità vi renderà liberi”, dice Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. Nel mio caso condurre il lavoro d’inchiesta, verificare con pazienza notizie da decine di fonti diverse e incrociare dati per mesi in modo da pubblicare storie vere mi ha portato a dovermi difendere da accuse gravi, e – secondo le norme della giurisprudenza italiana – illiberali.

Perché io non sono incolpato per aver diffamato qualcuno, né per aver scritto falsità: finora nemmeno un rigo di Avarizia è stato smentito. Sono stato rinviato a giudizio perché un nuovo articolo del codice penale vaticano, approvato da papa Francesco nel luglio del 2013, prevede pene severe per chiunque ” riveli notizie o documenti riservati”.

[…] I giornalisti lavorano per il primario interesse dei lettori, e non è un caso che la libertà di stampa e il diritto di essere informati sia tutelato in ogni paese che si vuole democratico. In Vaticano ad oggi non esiste alcuna legge che possa essere paragonata all’articolo 21 della nostra Costituzione, né commi a difesa del diritto di cronaca, o codici deontologici che permettano al giornalista di opporre il segreto professionale a tutela delle proprie fonti. Domani inizia il dibattimento e sarò in aula. Ma questo che inizia non è un processo contro di me. È un processo alla libera stampa.

 

Photocredit copertina @piulibri2015

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