Paura di Isis a Roma, ristoranti e musei più vuoti

Non si ferma la paura di Isis a Roma, e ristoranti e musei rimangono vuoti: disdette le prenotazioni, i cittadini rimangono a casa, preferiscono non rischiare. Sono le associazioni di esercenti e commercianti a divulgare i dati degli ultimissimi giorni: a Roma c’è timore di attentati e sopratutto i continui (falsi) allarmi bomba non hanno certo aiutato a rasserenare il clima in città.

PAURA DI ISIS A ROMA, ALBERGHI E RISTORANTI PIU’ DESERTI

Il Messaggero nella Cronaca di Roma riporta i dati diffusi.

In tanti hanno deciso di ridurre al minimo gli spostamenti. Così si spiega la grande fuga dai ristoranti: -25% di clienti dai tavolini esterni secondo Confcommercio. «Una percentuale che raddoppia in centro storico, a ridosso dei monumenti», spiega il presidente Rosario Cerra. Qualche esempio? Al locale “Pepe” di via Merulana i clienti sono calati del 60%, dice il titolare, Riccardo Berti: «Ieri ho chiuso alle 22.15, avevo la sala vuota. Non mi era mai successo. Anche il Teatro Brancaccio, qui di fronte, ha avuto un crollo degli spettatori». Allo Squisito Cook, davanti al Colosseo, è andata anche peggio: -70% di clienti. Prevale la paura. O almeno la prudenza. Sedersi fuori? «Se c’è posto dentro – ripetevano ieri molti turisti, da Trastevere a piazza Navona passando per Borgo Pio, – è meglio». Fuga anche dai musei: «I visitatori? Qui sono calati del 40%», spiegano alla biglietteria della Galleria nazionale d’Arte moderna. Mentre al Colosseo, riferisce il responsabile del Punto informazioni turistiche, Paolo Delfini, «i biglietti dei tour sono calati del 15%». Anche ai Musei Vaticani, sostengono alcuni addetti dei ticket, si sono registrati almeno un migliaio di visitatori in meno. E viene da chiedersi quale sarà, con questo clima, l’affluenza per la Notte dei musei in musica, in programma sabato, con decine di siti del Comune e della Sapienza aperti fino a tardi. Nel 2014 la rassegna raccolse oltre 70mila partecipanti. Per potenziare ulteriormente la sicurezza, il commissario prefettizio del Campidoglio, Francesco Paolo Tronca, ha deciso ieri di intensificare i controlli da parte della Polizia locale.

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Giù anche i biglietti dei cinema, e le presenze degli alberghi: in questo Parigi è stato un vero punto di non ritorno, visto che prima degli attentati per l’8 dicembre, giorno di apertura della Porta Santa, si aspettavano in città molte più persone rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre a questo punto si combatte per mantenere i posti minimi.

nelle 49 sale cinematografiche di Roma, a distanza di una sola settimana, il pubblico è sceso di 30.531 unità. Nel weekend 13-16 novembre – durante e subito dopo gli attentati di Parigi – i biglietti venduti sono stati 121.763 a fronte dei 152.294 staccati il fine settimana precedente. Un calo del 20%. Crescono a ritmi sostenuti anche le cancellazioni negli hotel. «Dopo il 13 novembre – spiega Tommaso Tanzilli, direttore di Federalberghi Roma – molti gruppi, provenienti da paesi extra europei, come Corea, Messico, Argentina e Stati Uniti, hanno annullato il soggiorno a Roma». L’osservatorio di Federalberghi ha fatto una proiezione sulle presenze negli hotel per l’8 dicembre, il giorno dell’apertura della porta Santa del Giubileo: «L’occupazione è poco sopra al 50%», dice il presidente Giuseppe Roscioli che prevede un possibile flop dal punto di vista turistico. Tanto che l’obiettivo potrebbe essere solo quello di bissare le presenze dello scorso anno: «Prima di Parigi – ha aggiunto Roscioli – l’aumento previsto era del 4-5%, 700mila arrivi in più. Ora spero che si mantenga il dato di quest’anno con 14 milioni di turisti in 12 mesi».

Copertina: AnsaFoto

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