Canone Rai: si pagherà in dieci rate. Stabilità, giovedì in Aula al Senato

Canone Rai: sarà pagato in 10 rate, scaglionate da gennaio a ottobre. Lo provede un emendamento della maggioranza alla legge di stabilità, a firma Zenoni (Pd) – Chiavaroli (Ap), relatrici in commissione Bilancio al Senato.

CANONE RAI IN DIECI RATE –

Per quanto riguarda il 2016, considerati «i tempi tecnici necessari all’adeguamento dei sistemi di fatturazione», le rate scadute «all’atto di entrata in vigore» della legge di Stabilità «sono cumulativamente addebitate nella prima fattura successiva al 1° luglio 2016».

La proposta di modifica stabilisce che il pagamento del canone viene addebitato in bolletta con scadenza del pagamento «immediatamente successiva alla scadenza delle rate». Queste, «ai fini dell’inserimento in fattura, si intendono scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio a ottobre». Inoltre, l’emendamento chiarisce che l’importo delle rate è oggetto di «distinta indicazione nel contesto della fattura emessa dall’impresa elettrica e non è imponibile ai fini fiscali»

IMU-TASI, TETTO AL 4X1000 PER I CANONI CONCORDATI –

Non sarà l’unica modifica proposta, in attesa che il provvedimento arrivi domani in Aula. Si prevede anche un tetto massimo del 4 per mille per le case in affitto a canone concordato: «La somma delle aliquote dell’Imu e della Tasi non può superare il 4 per mille», si legge nell’emendamento delle relatrici presentato in commissione bilancio del Senato. C’è poi un’altra modifica: i proprietari di immobili concessi in comodato gratuito a figli o a ex coniugi non pagheranno Imu e Tasi, a patto che possiedano una sola casa.

SUD, IL NODO DEI FONDI –

Al contrario, restano ancora dei nodi in merito alle misure e ai fondi per il Sud. Le ipotesi erano quelle del rafforzamento della decontribuzione per le assunzioni  – limata al 40% a confronto con quanto disposto dalla manovra 2015, ndr – , sgravi per chi investe, estensione degli ammortamenti (oltre al 140%) per chi acquista nuovi macchinari. Il problema è che gli emendamenti non sono ancora pronti. Così è ormai probabile che possano slittare al passaggio alla Camera.

In commissione le votazioni degli emendamenti sono proseguite al rilento per l’ostruzionismo delle opposizioni che chiedono che vengano illustrati, uno per uno, i singoli emendamenti accantonati, per protestare contro la decisione di rinviare il pacchetto per le misure sul Sud. Dopo la conferenza dei capigruppo, è stato deciso di concedere un giorno in più alla commissione per esaminare la manovra. Slitta così di un giorno l’arrivo in aula del Senato del ddl Stabilità, che dunque approderà in assemblea giovedì per essere approvata entro sabato 21.

VERSO RIDUZIONE TAGLI A CAF E PATRONATI –

Nella manovra dovrebbero poi essere ridotti i tagli previsti a Caf e patronati. Se nel provvedimento era prevista per i Caf la riduzione di 100 milioni di euro e per i patronati un taglio di 48 milioni di euro, si va verso un ridimensionamento della decurtazione a 40 milioni per i Caf e a 24 per i patronati.

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