Fabio Tortosa: il poliziotto di «o si sta con quella merda di Giuliani o con chi gli fa saltare la testa» torna in servizio

Ricordate Fabio Tortosa? E’ un poliziotto che divenne famoso per questo status su Facebook

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E per i commenti successivi

Fabio Tortosa, poliziotto, rivendica su Facebook l’operato degli agenti che durante il G8 fecero irruzione all’interno della scuola Diaz in quella che ora la Corte Europea dei diritti umani definisce come “reato di tortura”. Dicendo, appunto, di essere “uno degli 80 del VII NUCLEO”. E sotto nei commenti il celerino rivendica ancora la sua posizione: «Non ci sono mezze misure. O si sta con quella merda di Giuliani o si sta con quelli che a Giuliani gli fanno saltare la testa se attenta alla tua vita»

FABIO TORTOSA, LA SOSPENSIONE

Per queste opinioni Tortosa venne sospeso dal servizio ad Aprile dello scorso anno, e sembra che la sua pena sia finita, stando almeno al Giornale in edicola oggi

Sette mesi sospeso dal lavoro, stipendio dimezzato e il rimpianto di pensare che la madre è morta senza sapere che è tornato in servizio. L’agente Fabio Tortosa ha vissuto settimane da incubo. […] Ghigliottinato non per provate torture durante l’irruzione alla Diaz di Genova, dove intervenne il 21 luglio 2001 insieme ai colleghi del VII Nucleo. Ma per aver scritto «in quella scuola rientrerei mille e mille volte, spero che Carlo Giuliani faccia schifo anche ai vermi». Una frase tremenda, per la quale l’assistente capo aveva chiesto immediatamente subito scusa. «Quello che ho scritto di Giuliani non è da uomo e non è da me – sottolinea Tortosa di nuovo oggi, nel giorno in cui dovrebbe brindare – me ne vergogno e per quel che può servire chiedo scusa ai suoi genitori. Quando l’ho scritta ero furioso per la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che in quei giorni usava la parola tortura per i fatti del G8. Non sono un torturatore e non lo è stato il VII Nucleo. Solo per questo motivo ho scritto che sarei tornato alla Diaz. Perché non ho nulla di cui chiedere scusa per quanto fatto quella notte»

Una pena che ora è finita

Ora, però, il poliziotto ha vinto. «Il 9 ottobre si è tenuta la riunione del Consiglio provinciale di disciplina, l’organo preposto a valutare le sanzioni – racconta – e venerdì scorso mi è stata notificata la decisione. Rischiavo la destituzione, ovvero il licenziamento. Invece è stata decisa la deplorazione». Una sanzione meno grave della sospensione a cui era sottoposto. Quindi un riconoscimento del fatto che Tortosa ha compiuto un negligenza meno drammatica di quanto avevano stabilito i vertici della polizia.

Lui commenta

Ribadisco che dicendo rientrerei mille volte alla Diaz – conclude l’agente – volevo intendere solo che ero certo che il VII nucleo si attenne ossequiosamente agli ordini che impartiti. Sono più sereno adesso ma non ho nulla per cui festeggiare perché per mesi la mia famiglia ha vissuto con un fardello sulle spalle. Il 26 giugno, poi, ho seppellito mia madre: non saprà mai che sono tornato a quel lavoro che amo tanto. In polizia».

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