Cosa significano Isis, Isil e Daesh

Le parole sono importanti, e definiscono il modo in cui guardiamo e analizziamo il mondo: è il Boston Globe oggi a riporre la questione del nome. Come chiamiamo l’organizzazione che ha compiuto gli attentati che hanno messo Parigi sotto attacco? Le definizioni che girano sulla rete sono almeno tre: Isis, Isil o Daesh. Ognuna di queste definizioni esprime un pezzo della storia accaduta negli ultimi anni in Siria.

ISIS

Questa sigla è quella più risalente, e significa Stato Islamico della Siria e dell’Iraq. Il gruppo che oggi è guidato dal Califfo era inizialmente noto come Jama’at al-Tawhid wal-Jihad, poi è diventato “più semplicemente” Al Qaeda in Iraq, nel 2004, dopo essersi associato al movimento di Osama Bin Laden. Nel 2006 l’attuale leader, Abu Bakr al-Baghdadi ha dichiarato la fondazione dello Stato Islamico dell’Iraq, Al-Dawla Al-Islamiya fi al-Iraq wa al-Sham in arabo: ovvero, appunto, “Stato Islamico della Siria e dell’Iraq del Levante”.

ISIL

Le differenze fra Isis e Isil sono minime: il secondo acronimo significa “Stato Islamico dell’ Iraq e del Levante”, e si riferisce alla “regione indefinita intorno alla Siria chiamata con il nome del protettorato francese del Levant, Siria e Libano, amministrati da Parigi per 25 anni dal 1920 al 1945; ci si riferisce alla zona che comprende “la Siria, il Libano, l’Israele, la Palestina e la Giordania”.

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Stato Islamico

Lo scorso giugno i militanti si sono autoproclamati “Stato”, lasciando cadere le ultime due lettere del proprio acronimo per dare sostanza alla propria auto-proclamazione del Califfato. C’è molta polemica, al di là del terrorismo, su quanto sia corretta l’autodefinizione di “Stato” per quanto sta succedendo in Siria e nel Vicino Oriente: “Non è né islamico, né è uno stato. Il gruppo non ha alcuna legittimazione con i musulmani credenti, né ne ha nella comunità delle nazioni”, hanno scritto a David Cameron la Società Islamica Inglese e l’Associazione dei Giuristi Musulmani. Barack Obama si è accodato: “ISIL non è islamico e certamente non è uno stato”.

Daesh

Si tratta dell’acronimo di Dawla al-Islamyia fil Iraq wa’al Sham, che in arabo è l’equivalente di Isis (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria), ed è la definizione che all’indomani degli attacchi di Parigi ha utilizzato François Hollande (“tagliagole di Daesh”). Per i sostenitori dello Stato Islamico, si tratta di un termine “peggiorativo” e a Mosul c’è chi è stato minacciato di avere la lingua tagliata se l’avesse utilizzato. Per chi parla arabo “è sempre un termine negativo” che viene utilizzato con “un misto di ostilità e ridicolizzazione”; per i musulmani moderati è lievemente più sopportabile perché esclude dal movimento la componente strettamente religiosa. 

 

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