Pietro Vittorelli: dagli hotel agli abiti Ermenegildo Zegna da 750, la vita a 5 stelle dell’ex abate

Alberghi da 23 mila euro, ristoranti, profumerie. Non è la vita di un dandy ma quella dell’ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli. Con i soldi dell’8 per mille. Ne parla il Messaggero:

Era la ”grande bellezza”. Era la vita di Pietro Vittorelli, ex abate di Montecassino che con i soldi dell’8 per mille, destinati alla carità, non si è negato nulla: dagli hotel a cinque stelle a Rio, dove è riuscito a pagare un conto di oltre 23 mila euro, alle folli spese in boutique e poi biglietti aerei, pagati anche per gli amici, ristoranti e profumerie, villaggi turistici e Natural resort. Non badava a spese il religioso, che due anni fa ha scelto il temporaneo abbandono dell’istituto, a causa dei suoi problemi di salute. [….] I militari del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, guidati dal generale Giuseppe Bottillo, hanno esaminato i conti nei quali sono confluiti gli oltre 580mila euro destinati dalla Cei all’abbazia. La somma sequestrata due giorni fa dagli investigatori. Ed emergono nuovi dettagli inquietanti. Quei depositi, intestati al religioso e al fratello Massimo, il manager che per la procura di Roma avrebbe concorso nel riciclaggio, raccontano la vita del religioso.

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Cifre da capogiro…

Si va a ritroso nel tempo. Dalla fattura saldata a Venezia a dicembre 2013, 400 euro alla ”Trattoria alle Carampane”, al ristorante ”Piccolo Lago di Verbana” dove, il 3 aprile dello stesso anno, il religioso ha saldato un conto di 614 euro. Il 6 aprile Vittorelli pernottava all’hotel Capitol: 630 euro il prezzo. Il 18, nella boutique di Ermenegildo Zegna di Milano, comprava abiti per 750 euro, il giorno successivo altri 299 euro per altri vestiti. Il 21 aprile 2014 tornava all’Hotel Capitol e questa volta il conto era di 524 euro. Il 25 aprile, era a Londra dove, al Sushi Samba, pagava una cena da 690 euro.

(Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

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