Giulia Gibertoni e la sfiducia del M5S di Modena che finisce in “pasticcio”

Giulia Gibertoni, modenese capogruppo del Movimento 5 Stelle in Emilia Romagna e candidata alla presidenza alle ultime elezioni regionali sembrerebbe non avere più la fiducia di una ampia base di attivisti locali. Da qualche ora gira un comunicato sui giornali locali firmato dalle liste del M5S certificate di Soliera, Sassuolo, Formigine, Camposanto, Serramazzoni, Fiorano e i portavoce consiglieri di Modena Luca Fantoni, di Bomporto Tiziana Cipriani, di Castefranco Emilia, Oscar Bonini e Antonella Franchini.

Una missiva in cui parlano «anche a nome dei tanti attivisti e portavoce che si sono espressi a maggioranza in un sondaggio specifico sul Meet Up modenese di riferimento», e che dichiarano «di non sentirsi più rappresentate dalla portavoce consigliera regionale eletta».

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GIULIA GILBERTONI: I MOTIVI DELLA SFIDUCIA M5S

– Che succede? Sembra si sia rotto il rapporto tra l’ortodossa pasdaran (elogiata specialmente per i suoi interventi tv da Beppe Grillo) e la base. «Dopo circa un anno dalla sua elezione – spiegano i firmatari della lettera – diverse problematiche, alcune delle quali già emerse durante la campagna elettorale, hanno evidenziato atteggiamenti e comportamenti, scelte politiche che confliggono con quello che riteniamo lo spirito del Movimento: teso alla partecipazione, alla trasparenza, all’onestà come base della fiducia». I motivi del conflitto sono tanti: il mancato chiarimento della sua posizione nei confronti del ricorso al Tar verso il collega Zullo che la sostituì a Bruxelles (causa riconteggio), il curriculum “differente”, il sostegno a un forzista, e non solo. Quello che spicca di più sono i soldi: «Ha disatteso all’impegno preso pubblicamente in campagna elettorale di trattenersi esclusivamente 2.500 euro di stipendio, a tuttora non vi è alcuna chiarezza sulle spese sostenute». Ecco il testo che gira sui quotidiani:

La Gibertoni ha sempre negato ogni suo diretto coinvolgimento nella presentazione del ricorso al Tar contro l’elezione del portavoce Zullo al Parlamento europeo (che dopo il riconteggio andò a Bruxelles al posto suo, ndr), una posizione che non ha mai convinto. Si è sempre sottratta, però, ad un chiarimento in merito, così come le era stato richiesto. Ha presentato un curriculum in campagna elettorale diverso da quello pubblicato sulla rete dei professionisti Linkedin. Ha votato e sostenuto alla vicepresidenza della commissione regionale cultura e sport il forzista Enrico Aimi, già indagato per peculato. Si è sottratta in troppe occasioni alle richieste di incontro, supporto, confronto che le venivano dai diversi gruppi del territorio, dalle liste, dai consiglieri comunali, privilegiando pochi e fomentando divisioni e discordie. Ha disatteso all’impegno preso pubblicamente in campagna elettorale di trattenersi esclusivamente 2.500 euro di stipendio, a tuttora non vi è alcuna chiarezza sulle spese sostenute, sulla destinazione della indennità di funzione, non è stato fatto alcun versamento delle eccedenze in alcun fondo, come invece promesso. Inoltre non possono non destare qualche perplessità le rendicontazioni dei consiglieri Sassi , Bertani e Sensoli (suoi colleghi in Regione, ndr). Non possiamo, a tutela della credibilità stessa del Movimento 5 Stelle esimerci dal denunciare questi comportamenti della consigliera regionale Giulia Gibertoni, essendo venuta meno ogni fiducia nei suoi confronti

GIULIA GILBERTONI E IL COMUNICATO M5S CHE NON DOVEVA USCIRE

– C’è però qualcosa di anomalo in questa vicenda. In genere, quando parte una sfiducia a suon di comunicati, qualcosa in rete spunta. Sulla pagina Facebook, sui gruppi. Stavolta nulla. E chi compare tra le firme, come il modenese Luca Fantoni, ora corre ai ripari. A quanto pare quello non era un comunicato. Bensì una lettera. E la sfiducia verso la consigliera non doveva andare così:

Seppure il problema c’è e penso vada discusso ampiamente non condivido assolutamente come é uscita la questione sui giornali verso i consiglieri regionali.
Mi dissocio quindi dalle modalità che vedono la mia presenza in un comunicato apparso in queste ore sui giornali poiché quella doveva essere una lettera di discussione al regionando tour di questa sera e non un comunicato stampa che riporta anche il mio nome.

giulia gibertoni

(foto Fb Gibertoni

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA

Non ci stiamo a renderci complici di una campagna di fango e strumentalizzazione che mira esclusivamente a spaccare dall’interno il Movimento, boicottando nostri rappresentanti che sono stati democraticamente eletti, e danneggiando le battaglie coraggiose e le conquiste portate avanti nei singoli Comuni e in Regione.
Questo gruppo di attivisti, dal quale ovviamente prendiamo le distanze, da tempo ormai sostiene argomentazioni prive di fondamento ed unicamente rivolte a gettare discredito sul lavoro altrui, ripetendo ossessivamente accuse volutamente infamanti, nella speranza che una loro continua riproposizione possa trasformarle un giorno in verità.
Per questo vogliamo sottolineare stima e solidarietà alla capogruppo regionale Giulia Gibertoni, ribadendole e rinnovandole la nostra più completa fiducia. L’attacco alla quale è stata sottoposta in queste ore non si basa su nessun dato oggettivo ma solo su illazioni e considerazioni prive di fondatezza. A partire dallo stipendio che rispetta pienamente gli accordi già presi con lo staff e dichiarati in campagna elettorale.
Inutile sottolineare, inoltre, che la mancanza di confronto millantata da questo gruppo ristretto di attivisti e consiglieri comunali è assolutamente fuori luogo, visto che la disponibilità della capogruppo in questi mesi al dialogo con le varie anime M5S del territorio di Modena è stata sempre molta alta. Lo dimostrano, tra l’altro, i tanti atti, le interrogazioni e le risoluzioni presentate in Assemblea Legislativa in nemmeno un anno di mandato e che hanno interessato tutta la provincia e tutta la regione.
Per questo invitiamo chi ha sottoscritto il comunicato stampa di ieri a ritornare nei limiti di un confronto civile e della dialettica politica, abbandonando una volta per tutte un atteggiamento diffamatorio che dura ormai da troppo tempo nei confronti di chi continua, quotidianamente e senza risparmiarsi, a tutelare gli interessi collettivi dei propri elettori attraverso un lavoro puntuale e scrupoloso. La dialettica interna, come è giusto che sia, deve essere portata avanti nelle assemblee e nei momenti di discussione, non attraverso degli attacchi gratuiti a suon di comunicati stampa.

I firmatari:
Gruppo consiliare Carpi
Gruppo consiliare Bomporto
Gruppo consiliare Bastiglia
Gruppo consiliare Cavezzo
Gruppo consiliare Mirandola
Gruppo consiliare San Prospero
Meetup Concordia
Fiorella Anderlini, Spilamberto
Marco Bortolotti, Modena
Alessandro Ghirardini, Savignano sul Panaro
Roberta Rotelli, Soliera
Fausto Tassi, Soliera
Roberto Galantini, Soliera
Francesca Mangolini, Sassuolo
Elena Bellini, Sassuolo
Giuseppe Loiacono, Modena
Marcella Cigarini, Modena
Domenico Flotta, Modena
Roberto Bernardinello, Modena
FIlippo Tumminello, Castelfranco Emilia
Pier Giorgio Rebecchi, Bomporto
Simone Giovanardi, Modena
Tiziana Cipriani, Bomporto
Stefano Pelliciari, Castelvetro
Zeno Razzaboni, Mirandola
Roberta Smerieri, Mirandola
Stefano Ferrari, Fiorano
Elena Bellini, Sassuolo
Rebecca Malvezzi, Carpi
Vittorio Cajò, Bastiglia
Andrea Ascari, Mirandola
Andrea Papotti, Mirandola
Daniela Zanella
Patrizia Casari
Isabella Mazzei, Castelnuovo
Alberto Berni
Federica Gibertini, Modena
Manuela Pagnotta, Spilamberto
Claudio Meschieri
Roberto Baraldi, Medolla
Alice Aldrovandi, Carpi
Roberto Barasso
Andrea Rossi, Soliera
Stefania Mazza
Mirco Vandelli, Modena
Lisetta Bastianello
Alberto Baracchi
Antonio Citarella, Modena
Monica Malpighi, Campogalliano
Ave Fontana, Modena
Vincenzo Vesce
Luigi Saracino
Francesco Caizzi, Nonantola
Gianluca Gualdi
Giovanni Roli
Luana Manca
Stefano Chieregati
Marcello Gadda, Carpi
Orlando Soliberto
Mario Mantini
Errico Ippolito
Francesco Zanarelli
Alice Marchello
Luca Storchi
Davide RIccia
Massimo Pellacani
Daniela Cavazza, Modena

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