Pensioni: torna l’ipotesi del prestito prima dell’uscita flessibile

Pensioni, un tema che ancora non ha trovato la quadra, neanche dopo la proposta del presidente Inps Boeri che – a quanto pare – al governo non è piaciuta tantissimo.

PENSIONI, PRESTITO E USCITA FLESSIBILE

Che fare dunque? Ne parla oggi il Messaggero

La novità principale [..] riguarda il recupero del cosiddetto prestito pensionistico. Un progetto di cui si è discusso molto negli ultimi anni, che prevede sostanzialmente per i lavoratori che si trovano in difficoltà a 2-3 anni dal traguardo della pensione la possibilità di percepire un reddito intorno agli 800 euro mensili, come anticipazione del futuro trattamento previdenziale; queste somme erogate con il contributo dell’azienda ed eventualmente dello Stato verranno poi restituite dall’interessato dopo l’effettivo pensionamento.

Per le donne invece

In Senato potrebbe essere rivisto anche il meccanismo dell’opzione donna, ovvero la facoltà concessa alle lavoratrici di lasciare il lavoro anche a 57-58 anni in cambio di una pensione meno generosa, calcolata con il metodo contributivo. Si tratterebbe di estendere un po’ nel tempo questa opportunità che oggi riguarda solo le donne che maturano i requisiti previsti entro l’anno 2015.

Per la flessibilità invece

L’idea è sempre permettere un’uscita anticipata di 3-4 anni rispetto alla maturazione dei requisiti, in cambio di una decurtazione che però deve essere ancora quantificata: proprio questo è il nodo più delicato.

 

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