4 teorie complottiste senza senso sulla crisi dei migranti

Complottismo, la crisi dei migrant è l’occasione per nuove teorie della macchinazione. Numerosi politici come commentatori dei social media, per lo più militanti nell’estrema destra, le diffondono senza senso della vergogna o del ridicolo. Eccone alcune, elencate dal quotidiano austriaco Kurier, con la dovuta spiegazione di perché questo sfoggio di complottismo cozzi ancora un’altra volta con la realtà dei fatti.

    • 1. Gli Usa hanno fondato l’ISIS e sono i principali responsabili della crisi dei migranti. La tesi degli Usa creatori dell’ISIS fa il paio con il complottismo dell’11 settembre. Se è vero che la crisi dei migranti ha un legame con l’espansione dell’ISIS nell’area mediorientale, è altrettanto vero che non c’è al momento nessuna prova sul legame tra il terrorismo jihadista di al-Baghdadi e gli Stati Uniti. ISIS è l’evoluzione di al-Qaida in Iraq, la formazione terrorista che ha organizzato il maggior numero di attentati contro i militari americani dopo la fine del regime di Saddam Hussein. Gli obiettivi di politica estera, per quanto sempre piuttosto oscuri ed erratici, perseguiti dall’ISIS sono contrari agli interessi americani. I jihadisti vogliono colpire l’infrastruttura petrolifera, così come distruggere Israele. I gruppi siriani appoggiati dagli americani sono stati ripetutamente colpiti dall’ISIS.

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  • 2. Gli Usa spingono i migranti in Europa per abbassare il QI della popolazione. L’idea della contaminazione di un popolo così massiccia da trasformarle fino a disintegrarne l’identità non è solo storicamente e antropologicamente falsa, ma anche estremamente razzista. Al momento la pressione migratoria sull’Europa è inferiore a quella vissuta da diversi altri Stati nel mondo, e raramente la percentuale di stranieri sul Vecchio Continente supera il 15%. Nazioni come gli stessi Stati Uniti hanno minoranze etniche molto più grandi.
  • 3. L’”industria dell’accoglienza” guadagna molto dalla crisi dei migranti. Questa affermazione è falsa e dolorosa per noi italiani, visto che diverse inchieste hanno evidenziato come ci siano persone che guadagnano attraverso il business dell’accoglienza. Le indagini della magistratura su Mafia Capitale o il Cara di Mineo hanno palesato possibili guadagni grazie a presunti illeciti, e malversazioni che danneggiano in primis proprio la stessa accoglienza. Caritas ha più volte spiegato come la gestione di così tanti migranti sia possibile solo grazie al volontariato e alle donazioni. Senza questo tipo di appoggio sarebbe insostenibile per qualsiasi entità economica. La Caritas austriaca rimarca a Kurier come ogni struttura di accoglienza per migranti minorenni necessiti di donazioni tra i 50 e i 70 mila euro per rimanere aperta.
  • 4. L’alta finanza ebraica ha iniziato la crisi dei migranti per danneggiare l’Europa. Un simile complottismo è chiaramente antisemita, ma al di là del disgustoso razzismo questa tesi non corrisponde ai fatti. Secondo il centro per le relazioni transatlantiche della John Hopkins University Usa ed Europa sono i più importanti partner commerciali l’uno dell’altro. Il 55% degli investimenti complessivi degli Stati Uniti sono effettuati in Europa. Con oltre 740 miliardi di dollari gli Usa investono più nella sola Germania rispetto all’intero Sudamerica. La relazione dell’economia americana, di cui l’alta finanza “ebraica” è parte fondamentale, è così stretta che la sua distruzione danneggerebbe gravemente proprio gli stessi Stati Uniti.

Photo credit: Dan Kitwood/Getty Images

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