«Una bomba nascosta nell’Airbus caduto in Sinai: per me è successo come a Ustica»

I servizi russi e americani non hanno escluso la pista terroristica, ma di certo non c’è ancora nulla, se non che un satellite avrebbe rilevato un picco di calore. Picco di calore che oggi sulle pagine del Messaggero il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e presidente dell’Icsa (Intelligence, culture and strategic analysis), “spiega” con un parallelo destinato a far discutere

L’AIRBUS COME USTICA

Ecco cosa ha detto

Quindi, generale, quale ipotesi: missile o bomba?

«Bomba. Il Dc9 dell’Itavia, caduto sui cieli di Ustica il 27 giugno del 1980, aveva una bomba a bordo, nascosta nella toilette. Lo ribadisco anche dopo la sentenza della Corte d’Appello che ha parlato di missile. L’esplosione spaccò l’aereo in due, proprio come è accaduto all’Airbus. Nel caso dell’aereo russo la bomba potrebbe essere stata nascosta nella stiva, tra i bagagli. Se la procedura di riconciliazione tra bagaglio e passeggero nel porto d’imbarco non è stata accurata, potrebbe anche essere andata così. In ogni caso aspetterei prima di trarre delle conclusioni».

Per ora la pista del missile sarebbe da escludere, ma le indagini – e le speculazioni – continuano

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