Renzi non vuole trattare con Marino

Il premier non vuole trattare. Niente incontri, né mediazioni con il sindaco di Roma Ignazio Marino a dir poco tentato dalla revoca delle dimissioni. Come spiega il Messaggero“, una volta rientrato in Italia dopo il tour in America latina e l’ultima tappa a Cuba, Renzi si è ritrovato ancora con la grana del sindaco dimissionario ribelle. Dimissioni si o no, passo indietro confermato o revocato? L’affaire Marino ormai va avanti da settimane, senza che si trovi quella soluzione rivendicata in casa dem: il Pd ha tentato di trovare una via d’uscita con il vertice di mercoledì nella casa dell’ex assessore Marco Causi, con “ospiti” il sindaco dimissionario, il commissario del Pd romano Matteo Orfini e agli ex assessori Sabella, Esposito e Cattoi. Ma dopo l’incontro è rimasta la totale distanza tra il chirurgo e il partito. Con lo stesso Renzi che a tarda sera, dall’Avana, non ne voleva sapere di occuparsi del caso, negando pure la possibilità di un incontro a breve con Marino.

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Il commissario del Pd romano e presidente dell’assemblea del partito dem, Matteo Orfini

RENZI NON TRATTA CON MARINO –

Tradotto, l'”onore delle armi” rivendicato dal sindaco dimissionario prima di lasciare non verrà riconosciuto. Nessuna riabilitazione pubblica. «La posizione del Pd è autorevolmente espressa da Orfini a cui va il mio totale sostegno», ha ribadito il presidente del Consiglio, irritato per le beghe romane:

«Per Renzi le dimissioni di Marino devono diventare effettive per procedere alla nomina del commissario e iniziare ad riprendere in mano la guida di una città da mesi allo sbando e con il Giubileo alle porte. Il balletto del ”Marziano” è per Renzi inspiegabile così come considera fuori luogo le considerazioni della sinistra del Pd che con Bersani accusa Renzi di aver gestito male la vicenda. Troppo facile per i renziani ricordare che il candidato del Rottamatore alle primarie era Paolo Gentiloni e che invece la candidatura di Marino venne sostenuta dalla sinistra. Polemiche interne a parte, la fiducia che Renzi ribadisce per l’operato di Orfini chiude ogni possibile trattativa con il sindaco che da giorni cerca un’interlocuzione con palazzo Chigi. Per Renzi non c’è più nulla da discutere sulle dimissioni del sindaco che invece va a caccia di nuove legittimazioni e domenica, in occasione della messa al Verano, spera di spuntare un abbraccio pacificatore con il Papa dopo il burrascoso viaggio negli Usa», spiega il quotidiano romano.

RENZI CHIUDE, NESSUN INCONTRO CON MARINO. E GUARDA OLTRE: RESTANO LE OPZIONI MADIA E LORENZIN –

Tra Palazzo Chigi e il Nazareno sono convinti che anche Marino non abbia interesse a farsi sfiduciare dai consiglieri Pd, così Orfini sta cercando una soluzione che possa chiudere il caso, evitando che la situazione degeneri:

«Magari con un dibattito in Campidoglio che chiuda la vicenda. Rimettendosi alle decisioni di Orfini, Renzi conferma che la linea sul futuro della Capitale non cambia e che il segretario è pronto a pagare qualunque prezzo pur di chiudere con il sindaco che ritiene di aver difeso «oltremodo», dentro e fuori il partito, anche a dispetto di quanto un anno fa sostenevano molti dei suoi più stretti collaboratori. L’eventualità che Marino voglia rappresentare nel Pd l’anti-Renzi anche al congresso del 2017, rende la sfida ancor più scivolosa ma imporrebbe a Marino di evitare una sfiducia in aula da parte dei consiglieri del suo partito. Malgrado il tira e molla al Nazareno si cominciano a valutare le candidature per le elezioni di primavera. Dopo i ”no” dei ministri Franceschini e Gentiloni è partita la caccia ad un volto femminile e cominciano a circolare con insistenza i nomi delle ministre Marianna Madia e Beatrice Lorenzin», conclude il Messaggero. 

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