Il Guatemala di Jimmy Morales

27/10/2015 di Redazione

James Ernesto Morales Cabrera è diventato presidente del Guatemala con relativa facilità, dopo aver sbaragliato la concorrenza interna al partito conservatore guatemalteco. Più Reagan che Grillo, si presenta comunque come moralizzatore in un paese devastato dalla violenza e dalla corruzione.

Jimmy Morales   (Photo credit JOHAN ORDONEZ/AFP/Getty Images)
Jimmy Morales (Photo credit JOHAN ORDONEZ/AFP/Getty Images)

 JIMMY MORALES NON È GRILLO –

Jimmy Morales ha vinto in scioltezza le elezioni guatemalteche, un grande risultato conseguito ad appena 4 anni dopo il suo esordio in politica, avvenuto con la candidatura a sindaco di Mixco per il partitino d’estrema destra Azione per lo Sviluppo Nazionale. Due anni dopo è passato al pur sempre modesto Fronte di Convergenza Nazionale e ne è diventato il segretario, poi nominato nel 2015 a candidato alle presidenziali per il partito. Da lì il suo cammino vittorioso, nel corso del quale è riuscito a sopravanzare i candidati dei partiti maggiori e a farsi largo fino alla presidenza, conquistata con lo slogan «ne corrotto, ne ladrone» e con una piattaforma conservatrice che lo vede ad esempio contrario all’aborto, favorevole alla pena di morte, a tutti gli effetti un nazionalista esponente della destra religiosa d’ispirazione evangelica e per niente moderata, visto che ha assunto anche una posizione negazionista sul genocidio degli Ixil Maya, antichi abitatori del Guatemala prima dello sbarco degli europei.

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UN NAZIONALISTA MORALISTA –

A favorirlo sono state sicuramente le disgrazie che hanno investito la vicepresidente Roxana Baldetti e il presidente uscente Otto Perez Molina, che hanno attirato sulla sua candidatura i voti dell’elettorato di destra deluso e dei disgustati dalla politica, che in Guatemala non ha mai fatto nulla per farsi amare. La sua affermazione  non sembra quindi deporre a favore del futuro delle minoranze indigene discriminate e nemmeno a favore dei poveri e degli inermi di fronte alla diffusa violenza criminale che ha letteralmente martirizzato il paese negli ultimi anni.

 

 

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