Inchiesta sui beni confiscati alla mafia, Orlando: «Sospendete Silvana Saguto»

«Sospendere dalle funzioni e dallo stipendio Silvana Saguto, l’ex presidente delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, indagata a Caltanisetta». A chiederlo sono il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e il procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo, alla sezione disciplinare del Csm.

ORLANDO CHIEDE LA SOSPENSIONE DI SILVANA SAGUTO –

Saguto è indagata dalla procura di Caltanissetta nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione “familistica” dei beni confiscati alla mafia. Le accuse a suo carico vanno dalla corruzione aggravata all’induzione alla concussione, fino all’abuso di ufficio per aver affidato incarichi a una ristretta cerchia di amministratori giudiziari ottenendo in cambio incarichi di consulenza da 750 mila euro per il marito e favori per i figli.

La richiesta di Orlando e Ciccolo è la misura cautelare più severa (prima della rimozione) rispetto alla quale la sezione disciplinare del CSM, presieduta dal vicepresidente Giovanni Legnini, deciderà venerdì prossimo.

Pochi giorni fa Saguto era finita travolta dalle polemiche anche per un’intercettazione, riportata dal quotidiano “La Repubblica“, nella quale insultava i figli di Borsellino, Lucia e Manfredi:

«Manfredi Borsellino è uno squilibrato, lo è sempre stato, lo era pure quando era piccolo», «Lucia Borsellino è cretina precisa», era il contenuto della conversazione riportata, ripresa dall’agenzia Ansa. Parole che risalgono al 19 luglio scorso, giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo in cui furono uccisi il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e cinque agenti della polizia di Stato, dopo la manifestazione le “vele della legalità” della quale è stata “madrina”. In merito alle parole di Manfredi Borsellino di fronte al capo dello Stato Sergio Mattarella, Saguto spiega al telefono con un’amica: «»Poi Manfredi Borsellino che si commuove, ma perché mi…a ti commuovi a 43 anni per un padre che è morto 23 anni fa? Che figura fai?. Ma che… dov’è uno.. le palle ci vogliono. Parlava di sua sorella e si commuoveva, ma vaff….o». I due figli di Borsellino hanno preferito non commentare, «espressioni che andrebbero catalogate alla voce cattiveria. Solo parlandone, rischiamo perciò di attribuire importanza a chi quelle parole ha proferito», avevano spiegato. Poi era arrivata la replica: «Stimavo Paolo Borsellino., Le mie frasi sono state estrapolate dal contesto». 

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