La guerra sull’onore delle armi a Marino

Marino tornerà sulle sue dimissioni o no? E’ ormai caos a Roma, dove si attende la scadenza dei 20 giorni per capire dove vuole andare a parare l’ex sindaco. Parla di qualche retroscena il Messaggero

IGNAZIO MARINO E LE DIMISSIONI

Cosa vuole Marino e cosa vuole Renzi?

Azzerati tutti gli interlocutori con palazzo Chigi, mentre con la renziana Lorenza Bonaccorsi è stata avvistata ieri alla Pisana in cerca di un’exit strategy, il sindaco si aspetta da Renzi un segnale che lo conforti sul suo futuro politico. Sulla voglia del presidente del Consiglio di incontrare il sindaco sono in pochi a scommettere a palazzo Chigi. Anche perché la richiesta di un posto al governo, che avrebbe avanzato lo stesso Marino prima dell’ultimo rimpasto di giunta, sarebbe in questo momento ancora più difficile da esaudire.

Niente poltrona nel governo, ma almeno un grazie?

Ciò non toglie che Renzi è pronto, dopo che le dimissioni saranno effettive, e quindi dal 3 novembre, a riconoscere all’ormai ex sindaco il lavoro svolto nei due anni di governo della città. «Se Marino vuole parlare col Pd c’è il commissario Orfini», ripetono dal Nazareno.

Come finirà?

Renzi intende però tirare diritto per «sgomberare Roma dalle macerie» come qualche settimana fa chiedeva l’Osservatore Romano, ed è convinto che alla fine Marino confermerà le sue dimissioni. Di trattative «nelle segrete stanze» il presidente del Consiglio non vuol sentir parlare. «Se poi Marino deciderà di andare avanti anche a dispetto del suo consiglio – sostiene il renziano Michele Anzaldi – se ne assumerà tutte le responsabilità». E magari il Pd romano scamperà il voto a primavera.

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