Come si dona il midollo osseo?

Come si diventa donatori di midollo osseo? Le Iene hanno raccontato la storia di Fabrizio, bambino di 13 anni ammalatosi di leucemia all’età di due e salvato da un donatore anonimo. Un piccolo gesto che ha salvato la vita di un bambino che oggi può sognare un futuro sereno, grazie alla generosità di un ragazzo. E se qualcun altro volesse seguire questo esempio, vi spieghiamo come fare.

midollo osseo
ANSA/Paolo Righi/Meridiana Immagini

MIDOLLO OSSEO, CHI PUO’ DONARE

L’Admo, associazione donatori di midollo osseo, spiega che per donare il midollo osseo è necessario presentarsi senza impegnativa presso un centro donatori. Qui il candidato verrà sottoposto ad un prelievo di sangue come per una normale analisi. I risultati verranno inseriti in un archivio elettronico gestito a livello regionale e a livello nazionale. In caso di prima compatibilità con un paziente il donatore sarà chiamato a prelievi ulteriori per determinare il livello di compatibilità. Il candidato dopo il primo prelievo firmerà un’adesione iniziale priva di vincoli. Fino all’ultimo il donatore potrà ritirarsi ma un eventuale no potrebbe avere conseguenze devastanti per i familiari di un malato.

MIDOLLO OSSEO, SI DONA DA 18 AI 55 ANNI

Questo trasforma il donatore di midollo osseo in un candidato atipico che si offre nel caso raro di una compatibilità con un paziente anche perché la compatibilità è unica al mondo. Il prelievo non provoca conseguenze per la salute anche se si tratta di un intervento chirurgico. Il donatore potenziale ha un’età compresa tra 18 e 35 anni, non dev’essere affetto da malattie del sangue, deve pesare più di 50 chili. La sua disponibilità resta valida fino al compimento dei 55 anni. Parlando d’interventi, esistono due tipi di prelievi delle cellule staminali emopoietiche che vengono trapiantate nel malato di leucemia.

MIDOLLO OSSEO, IL PRELIEVO DALLE CRESTE ILIACHE POSTERIORI

La prima, più “antica”, consiste nel prelievo di midollo osseo dalle creste iliache posteriori e richiede l’ospedalizzazione del volontario. Il prelievo avviene nel più vicino centro autorizzato, in anestesia generale o epidurale, con un intervento della durata media di circa 45 minuti. La procedura prevede dei rischi minimi legati all’anestesia e alla modalità di raccolta. La quantità di sangue midollare raccolta tramite punture alle ossa del bacino, compresa tra 0,7 litri e un litro, varia in funzione del peso del donatore e della quota ideale richiesta per il ricevente. Dopo il prelievo il donatore è tenuto normalmente sotto controllo per 48 ore prima di essere dimesso e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni.

MIDOLLO OSSEO, IL PRELIEVO CON SOMMINISTRAZIONE DI UN FARMACO CON FATTORI DI CRESCITA

 

Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in 7-10 giorni. Il donatore generalmente percepisce un lieve dolore nella zona del prelievo e viene monitorato per un anno. La seconda modalità di donazione prevede la stimolazione con fattori di crescita ematopoietici. Questa, disponibile in Italia dal 2005, prevede la somministrazione di un farmaco nei 3-4 giorni precedenti il prelievo. Il farmaco, un “fattore di crescita”, ha la proprietà di rendere più rapida la crescita delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio dalle ossa al sangue periferico; esso viene somministrato mediante iniezioni sottocutanee. Il prelievo di CSE avviene in aferesi, una tecnica per rimuovere dal sangue una o più delle sue componenti, restituendo al soggetto trattato la quota che non s’intende trattenere.

MIDOLLO OSSEO, LA CENTRIFUGA E GLI EFFETTI COLLATERALI

Il sangue, prelevato da un braccio, attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto del sangue viene re-infuso dal braccio opposto. Non vengono considerati idonei coloro che hanno un accesso venoso difficoltoso. I disturbi più comuni del trapianto, legati alla somministrazione del farmaco, sono febbre, cefalea, dolori ossei causati dalla stimolazione dell’attività del midollo osseo, senso di affaticamento. Essi scompaiono rapidamente alla sospensione del trattamento farmacologico. Il donatore sottoposto a tale donazione viene seguito e sottoposto a esami di controllo nei 30 giorni successivi alla donazione stessa, per evitare qualunque possibile, e al momento ignota, conseguenza. Inoltre verrà ricontattato sino a 10 anni dalla donazione per raccogliere eventuali segnalazioni.

MIDOLLO OSSEO, UNA DONAZIONE SOLA, MASSIMO DUE

Teoricamente è possibile donare midollo osseo più di una volta ma il Registro Italiano Donatori Midollo Osseo in collaborazione con il Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo ha stabilito che i donatori volontari, a loro tutela, non verranno più inseriti nel Registro dopo aver effettuato una donazione, Unica possibile eccezione, in caso di fallimento del primo trapianto, un’ulteriore donazione a favore dello stesso paziente. La seconda donazione può riguardare altre cellule staminali emopoietiche in caso di mancato attecchimento del midollo donato e le cellule nucleate periferiche in caso di ricomparsa della malattia. Le seconde donazioni dal 1989 a oggi sono state 167 contro le 1900 della prima donazione. (Photocredit copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

 

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