Je suis Valentino Rossi. E Zidane, Maradona, Totti, Senna, Cantona.

VALENTINO ROSSI HA RAGIONE –

Ma che ne sapete voi di cosa vuol dire giocarsi un mondiale.

Che ne sapete voi di cosa vuol dire tornare a Sepang e volerlo dedicare al tuo migliore amico, Marco Simoncelli, che a soli 24 anni su quel circuito maledetto trovò la morte, e tu fosti messo dal destino sulla traiettoria di quel corpo sbalzato via da una moto imbizzarita.
Che ne sapete voi di un uomo che ha fatto un miracolo fuori tempo massimo, a 36 anni, quando la vita di un centauro ormai è buona per collaudare e sfruttare wild card, facendo una stagione spettacolare, costantemente ostacolato da tre piloti coalizzati contro di lui in barba alle case motociclistiche per cui guidano, in nome del passaporto comune e dell’invidia per una “decima” che il Dottore merita.

Valentino Rossi ha ragione

Che ne sapete voi di quanto ti possa amareggiare che quel piccolo ipocrita, Marc Marquez, che da anni ti blandisce a parole e ti rompe le scatole in pista – e tu, sempre, sorridi e passi avanti, perché questo sport ti piace e chi ci mette faccia e cuore, come Andrea Iannone, può anche toglierti il primato, e avere la tua stima e la tua amicizia,  ma non quello che tiene il tuo poster in camera da sempre, ma forse solo per tirarci le freccette – e fa di tutto per toglierti un sogno. Perché non è stato capace, immaturo e poco intelligente, a tenerti testa. E dà la colpa a te. E te la giura, e tu lo sai, perché il vigliacchetto manda il suo manager a dirtelo. Giuda diede un bacio, lui ha mandato il suo galoppino.

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