Perché le rockstar muoiono così giovani

Rockstar morte giovani

,numerosi cantanti o autori celebri della musica rock sono scomparse prima dei 30 anni. Da Jim Morrison a Kurt Cobain, da Amy Winehouse a Janis Joplin, la morte in giovane età non ha colpito solo musicisti di fama. Una possibile spiegazione di questo fenomeno è il diverso comportamento riproduttivo seguito dalle persone che vivono nel mondo del rock, incentivato anche dalla stessa industria musicale per rendere più attraenti i loro messaggi.

ROCKSTAR MORTE PER DROGA

I recenti film documentari usciti sulle figure di Amy Winehouse e Kurt Cobain evidenziano ancora una volta uno dei lati più tragici della musica rock, la scomparsa in età prematura di talentuosi musicisti. Le morti sono solitamente causate dall’abuso di sostanze stupefacenti o dall’alcol, anche se sono particolarmente frequenti i suicidi. Un recente studio ha rilevato come i musicisti rock abbiano la tendenza a vivere 25 anni in meno rispetto al solito. Oltre a ciò, i loro decessi sono causati da incidenti, suicidi e omicidi con una frequenza molto più alta rispetto a quanto capiti alla popolazione normale. Dianna T.Kenny, una psicologa dell’università di Sidney, ha studiato le scomparse di oltre 12 mila artisti dei diversi tipi di musica popolare, verificatisi tra il 1950 e il 2014. Oltre il 90% dei morti sono uomini; Kenny ha rilevato come i rocker muoiano non solo molto più giovani rispetto alla media della popolazione, ma con percentuali di morte violente superiori di dieci volte nel caso del suicidio.

LEGGI ANCHE

Montage of Heck: il falso mito di Kurt Cobain

Amy Winehouse se n’è andata in silenzio quattro anni fa, uccisa dalla sua stessa malinconia

Il Volo smentisce l’albergatore che li aveva accusati di aver distrutto le camere

27 ANNI MALEDETTI

Il club dei morti a 27 anni è uno degli esempi più noti dei musicisti scomparsi in età giovanile. Kurt Cobain, Amy Winehouse, Janis Joplin, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Brian Jones e Robert Johnson sono alcuni degli artisti più celebri deceduti in età così giovane. La vita di eccessi è però tipica di molte rockstar, ed è servita a creare la mitologia del rock and roll, e a rendere così affascinante e seguita questa cultura giovanile. Lo studio di Dianna Kenny enuclea una possibile spiegazione biologica a questo tratto caratteristico della musica rock. Per l’evoluzione di una determinata specie sono seguite due strategie, r e K, La strategia K segue un adattamento conservativo, che si sviluppa in condizioni stabili di vita, come è tipico dei mammiferi. La strategia r invece, utilizzata dagli insetti per esempio, cerca la riproduzione in condizioni molto più difficili, che mette a rischio l’esistenza. Normalmente gli uomini seguono la strategia K, ma la vita di eccessi, sessuali e no, tipica del rock, sembra invece una sorta di prosecuzione della strategia r, che si basa su un’esistenza molto più veloce. Una vita di aggressività e cambiamenti repentini più diffusa tra i maschi, e he viene accelerata anche da particolari condizioni di vita, come la scarsa cura dei genitori durante l’infanzia. Circostanza che si ritrova in numerose esistenze dei musicisti morti da giovani. L’incentivo della industria musicale a veicolare questo tipo di messaggio rappresenta inoltre un ulteriore fattore che spiega perché molti giovani aggressivi, non ancora maturi abbastanza per dire basta agli eccessi, non riescano a fermare la deriva esistenziale di vite corse a mille l’ora.

Photo credit: Carlos Alvarez/Getty Images

Share this article