730 precompilato, cosa fare in caso di avviso dell’Agenzia delle Entrate

Dopo la dichiarazione dei redditi arrivano gli avvisi preventivi sulle anomalie. Sono circa 220mila i contribuenti che riceveranno in questi giorni una lettera delle Agenzie delle Entrate per avvertire di errori relativi al modello 730 precompilato (che un tempo sarebbero emersi solo qualche anno più tardi).

 

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730 PRECOMPILATO, ERRORI PER 220MILA CONTRIBUENTI –

Nel mirino del Fisco sono finiti oltre 200mila contribuenti (su oltre 19 milioni di 730 precompilati) che, pur avendo percepito più redditi da lavoro o da pensione, non hanno presentato la dichiarazione: precisamente c’è chi non ha denunciato le fonti di reddito e chi non ha pagato il conguaglio delle imposte. Ne parla oggi Michele di Branco sul Messaggero. Nella maggior parte dei casi non si tratta di veri e propri evasori:

Al netto di una quota fisiologica e non indifferente di evasori veri e propri, si tratta di dipendenti con più lavori o di pensionati che arrotondano l’assegno previdenziale. Ma, ovviamente, c’è anche una quota di persone che, sbagliando, ha compilato il modello Unico. Le lettere, rassicurano gli uomini del direttore delle Entrate Rossella Orlandi, sono comunque «bonarie» perché, nell’ottica di un fisco semplice e «amico», c’è ancora tempo per ravvedersi con entro la fine dell’anno, subendo delle sanzioni ridotte.

730 PRECOMPILATO, COSA FARE IN CASO DI AVVISO –

Ma cosa deve fare chi riceve uno degli avvisi dell’Agenzia delle Entrate? Continua Di Branco sul Messaggero:

Chi riceve la lettera, spiegano nel dettaglio dall’amministrazione fiscale, può presentare il modello Unico Persone Fisiche entro il 29 dicembre 2015 (entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria del 30 settembre) beneficiando con il ravvedimento operoso di una significativa riduzione delle sanzioni dovute per la tardiva dichiarazione (25 euro) e per gli eventuali versamenti (il 3,75% sull’imponibile). La lettera salva di fatto dai controlli invitando i contribuenti, che in presenza di più redditi (senza conguaglio) non hanno presentato la dichiarazione per il periodo d’imposta 2014, a verificare autonomamente la propria posizione prima che a farlo sia l’Agenzia.

Il cambio di rotta rispetto al passato è chiaro. Se un contribuente avesse compiuto le stesse anomalie fino allo scorso anno, gli errori sarebbero emersi a distanza di anni e non in tempo reale come avviene oggi. Con gli avvisi bonari di oggi i contribuenti hanno la possibilità di evitare in tempo dure sanzioni: possono rimediare da soli con il ravvedimento operoso senza imbattersi mai nei controlli.

(Foto di copertina: ANSA / WEB / PALAZZO CHIGI.IT)

 

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