È cominciata la grande fuga da Aleppo

70.000 persone negli ultimi 3 giorni avrebbero lasciato Aleppo per fuggire alla battaglia che inevitabilmente coinvolgerà la città una volta che le truppe del regime di Assad cercheranno di riconquistare quel che ne rimane.

Syrian regime soldiers walk down a road in an area around Kweyris military airport, in the eastern Aleppo province on October 16, 2015. Aleppo city has been divided between regime control in the west and rebel control in the east since mid-2012. AFP PHOTO / GEORGE OURFALIAN        (Photo credit should read GEORGE OURFALIAN/AFP/Getty Images)
Soldati dell’esercito siriano nei pressi dell’aeroporto di Kweyris, nei pressi di Aleppo (Photo credit  GEORGE OURFALIAN/AFP/Getty Images)

SETTANTAMILA IN FUGA DA ALEPPO –

Hanno visto i bombardamenti russi, hanno visto le truppe di Assad avanzare e hanno deciso di non restare fino a quando cominceranno a cadere le bombe. Così secondo quanto riferito a BBC da Zaidoun al-Zoabi, capo della Union of Syrian Medical Relief Organisations, almeno 70.000 civili hanno lasciato Aleppo negli ultimi tre giorni.

LA CONTROFFENSIVA DEL REGIME DI ASSAD –

Scappati di corsa senza portarsi dietro molto verso il confine turco, fuggono dall’ennesima offensiva degli uomini di Assad, questa volta sostenuta dal supporto aereo russo, una pressione che evidentemente a molti ha fatto paura, spingendoli alla fuga. La seconda città della Siria ospitava prima della guerra circa 2 milioni di abitanti, ora ridotti a forse un quarto che in qualche modo sono sopravvissuti fino a pochi giorni fa nelle zone rispettivamente controllate dai ribelli e dal governo, che si spartiscono una città divisa a metà, con la parte Est nelle mani dei rivoltosi che negli ultimi tempi ostentavano ottimismo e diffondevano immagini di una normalità (in copertina) presto tramontata.

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STA MONTANDO UNA NUOVA ONDATA DI PROFUGHI –

Diventata una roccaforte dei ribelli, Aleppo è ora nel mirino della controffensiva lanciata dal regime con il prezioso supporto russo, che ha riempito il cielo di elicotteri e aerei intenti a bombardare campagne e località attorno alla città. Una vista alla quale molti degli abitanti nella zona controllata dai ribelli hanno reagito fuggendo verso la Turchia, che dista a una cinquantina di chilometri di distanza, seguendo così la sorte degli oltre 11 milioni di siriani che dal 2011 a oggi hanno lasciato le loro case, tra questi più di 4 milioni sono espatriati, 2 milioni in Turchia.

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