Riforma Senato, Boschi: «Oggi è il giorno del Pd pride»

«Evitiamo le polemiche interne, almeno in questo momento. Tutto il Pd ha fatto un grande lavoro e dev’essere oroglioso. Oggi è il giorno del Pd pride». Parla così, nel giorno dell’approvazione a Palazzo Madama della riforma del Senato, Maria Elena Boschi manifestando la soddisfazione della maggioranza per il risultato ottenuto.

 

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RIFORMA SENATO, BOSCHI: «OTTIMISTA SUL REFERENDUM» –

Il ministro per le Riforme riconosce i meriti della minoranza del partito e non esclude modifiche alla legge elettorale. «Vedremo», dice. E sulla data referendum, invece: «Non so se possibile votare a giugno, più probabile che si tenga ad ottobre». Ecco una parte dell’intervista rilasciata a Goffredo De Marchis per Repubblica:

La legge viene approvata in terza lettura con soli 4 voti in meno del precedente passaggio a Palazzo Madama. Significa che Forza Italia non è stata brava nemmeno a fare i conti?

«Il punto non sono i numeri. Per me hanno perso una gigantesca occasione. L’occasione di dare un contributo alla riforma che l’Italia aspetta da 30 anni, che abbiamo scritto insieme, che avevano già votato e che ha subito modifiche minime condivise anche da loro. Noi però siamo andati avanti nell’interesse del Paese, non potevamo aspettare Berlusconi. Il nostro Pd cerca l’accordo con tutti ma non è sotto ricatto di nessuno».

Messa così, il referendum sarà una passeggiata.

«Sono ottimista, questo posso dirlo. I cittadini potranno scegliere tra un nuovo assetto che garantisce un Paese più semplice, con meno poteri alle regioni, la cancellazione del Cnel e delle province, un processo legislativo con tempi certi, zero rimborsi ai gruppi regionali».

Ci saranno delle ragioni anche dell’altra parte?

«L’alternativa è rimanere ancorati al passato che avrà come portavoce Lega, 5 Stelle e Forza Italia compatti contro lo scatto avanti del Paese. Sono ottimista anche perché il sì avrà una maggioranza solida e molto forte alle spalle. È un successo che il Pd sia arrivato unito a questo traguardo».

Bersani però dice che siete più affezionati ai voti di Verdini che a quelli della sinistra, malgrado l’accordo interno.

«Basta con le polemiche, la prego. Noi vogliamo bene al Pd. L’idea era arrivare alla fine uniti, insieme e ci siamo riusciti. Ma non dimentico i meriti della coalizione, di Ncd e delle autonomie e do anche atto a chi ha fatto una scelta di coerenza rispetto al voto di un anno fa. Verdini non sostiene questo governo, sulla riforma vota in maniera coerente. È un risultato importante, serio e collettivo, raggiunto su impulso di Napolitano».

(Foto di copertina: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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